Si è tenuto l’incontro con le OO.SS. rappresentative per la consultazione nazionale sulle Linee pedagogiche per il sistema zero-sei, predisposte dalla Commissione nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione, istituita ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65. Il testo, al momento in forma di bozza, sarà sottoposto ad un’ampia azione di informazione e consultazione pubblica prima di arrivare alla stesura finale e all’adozione formale. E’ stata istituita una sezione dedicata sul sito del ministero che evidenzia l’impegno del Ministero dell’Istruzione nella costruzione di un reale sistema integrato 0-6.
Presenti per l’amministrazione il dr. Lombardo, la dr.ssa Silvestro e la dr.ssa Musatti.
Le Linee pedagogiche si compongono di sei parti e sono strutturate in modo da consentire sia una lettura complessiva, sia una lettura per singoli argomenti.
1. Diritti dell’infanzia
2. Un ecosistema formativo
3. La centralità dei bambini
4. Curricolo e progettualità: le scelte organizzative
5. Coordinate della professionalità
6. Le garanzie della governance
Le Linee pedagogiche pur nella loro complessità sono chiare sia nella struttura che nel linguaggio e rappresentano l’architrave pedagogico, il punto cardine per la costruzione del sistema integrato 0-6, così come declinato nel D.lgs. 65/2017. Un progetto molto ampio e ambizioso che sarà efficace se accompagnato da scelte politiche, finanziarie e organizzative adeguate, in parte già avviate con il Piano Nazionale Rinascita e Resilienza che ha stanziato fondi dedicati.
Il sistema integrato “zerosei”, propone una visione unitaria a favore di un percorso educativo storicamente distinto in due segmenti:
• 0-3 anni, che comprende nidi, micro-nidi, servizi educativi e sezioni primavera;
• 3-6 anni, che corrisponde alle scuole dell’infanzia
Le bambine e i bambini non sono soltanto soggetti destinatari di interventi e cure, ma sono anche soggetti che devono poter esercitare le prime forme di cittadinanza attiva. Per fare questo bisogna valorizzare e sostenere i nidi, i servizi educativi e le scuole dell’infanzia che si trovano ad affrontare uno scenario molto complesso. Nel segmento in questione il bambino dovrebbe superare l’egocentrismo e crescere in una società multiculturale e multietnica con religioni diverse.
Agli educatori e ai docenti vengono richieste nuove e complesse competenze per evidenziare e affrontare i problemi dei bambini, realizzare la scoperta dei talenti/inclinazioni, elementi fondamentali per la continuità fra i diversi ordini di scuola, organizzare e utilizzare gli spazi in modo che i piccoli allievi abbiano possibilità di vivere le esperienze, manifestare emozioni, costruire il loro percorso.
Dirigentiscuola ha sottolineato che i principi enunciati nel corpo del documento devono diventare pratica quotidiana attraverso la creazione di un “progetto pedagogico” che tenga conto dei diritti, delle caratteristiche psicologiche dei bambini e delle loro necessità. Questo sarà possibile solo affrontando alcuni nodi fondamentali a partire dalla formazione dei docenti sia iniziale che in servizio che deve essere completa (psico/pedagogica, metodologica, didattica) e squisitamente pratica. Sarebbero da incentivare momenti formativi comuni; gemellaggi anche a distanza attraverso piattaforme che anche i docenti dell’infanzia, almeno in parte hanno imparato a utilizzare e la diffusione delle buone pratiche già esistenti.
Un ruolo fondamentale deve essere svolto chiaramente dagli USR, dalle regioni e dagli Enti Locali in modo particolare per il coordinamento territoriale previsto dalle Linee.
Altri punti importanti:
• la comunicazione con le famiglie anche per incentivare la frequenza;
• la creazione di una alleanza concreta con le agenzie formative e l’impegno di tutti gli attori: Stato, Regioni, Comuni, gestori pubblici e privati, singoli operatori in un’ottica di sistema;
• il ruolo del coordinatore pedagogico, affidato per la scuola statale al dirigente scolastico da estendere a figure competenti all’interno della scuola anche attraverso l’utilizzo dell’organico potenziato che Dirigentiscuola ha chiesto di ampliare.
E’ fondamentale fornire indicazioni concrete per la realizzazione dei Poli per l’Infanzia e chiarire il ruolo della scuola statale in questo ampio disegno.
Il riconoscimento della centralità del bambino e dell’importanza della fascia zero sei dovrebbe passare anche attraverso una maggiore apertura della progettualità PON alla scuola dell’infanzia. La considerazione dell’influenza della famiglia sulla formazione dei piccoli, deve spingere alla realizzazione di interventi concreti a sostegno delle famiglie affinchè non si creino ulteriori disuguaglianze nel caso di famiglie disagiate economicamente e/o culturalmente. In questi casi è ancora più importante il ruolo della scuola come luogo dell’uguaglianza da costruire fin dai primi anni per ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali e favorire l’inclusione.