Interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole: grazie all’otto per mille delle dichiarazioni dei redditi che i contribuenti decideranno di destinarvi e ai dieci milioni di euro all’anno previsti dal 2020 al 2025.
Per ora sono solo proposte avanzate da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, depositate in commissione Finanze alla Camere quale emendamento al disegno di legge sul fisco. Ma quand’anche dovessero andare in porto non risolvono il problema delle responsabilità dei dirigenti scolastici: riguardo alle quali il ministro Fioramonti e i suoi sottosegretari ci girano attorno nei vari convegni, ma ben guardandosi finanche dal corrispondere alle reiterate richieste di apposite interlocuzioni in sede istituzionale con le sigle sindacali e le associazioni professionali della dirigenza scolastica.
Qualora avessero ritenuto di dover corrispondere all’ascolto delle ragioni dei legittimi rappresentanti della categoria avremmo avuto un sostegno al nostro emendamento nell’audizione davanti alle commissioni Cultura e Lavoro della Camera dei deputati in sede di conversione del decreto legge 126/19. E magari avremmo potuto riproporlo in occasione dell’approntamento della legge di bilancio 2020, qualora nella prima sede fossero stati esclusi i requisiti della straordinaria necessità e urgenza.
Si trattava di far seguire al comma 2 del predetto decreto il comma 2-bis, la cui formulazione non avrebbe più dato luogo ad alibi, che vogliamo qui riportare:
Con riferimento alle disposizioni recate dal decreto legislativo n. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nelle sedi delle istituzioni scolastiche e educative di ogni ordine e grado la vigilanza spetta al dirigente scolastico in relazione ai rischi strettamente correlati allo svolgimento delle attività scolastiche. Ogni responsabilità relativa alle certificazioni previste dalle norme di legge, così come la vigilanza periodica su strutture, infrastrutture, pertinenze, impianti, attrezzature e presidi di sicurezza e la loro manutenzione straordinaria e ordinaria, è di competenza esclusiva dell’ente locale proprietario degli edifici. Al dirigente scolastico compete in ogni caso la tempestiva segnalazione all’ente locale proprietario di tutte le problematiche connesse allo stato edilizio e impiantistico che, per il loro carattere di imprevedibilità, non possano essere rilevate nel corso delle ispezioni periodiche predisposte e realizzate dall’ente locale.
La valutazione dei rischi connaturati alle strutture, infrastrutture, pertinenze, impianti, attrezzature e presidi di sicurezza, inclusa la valutazione del rischio inferenziale per i lavori condotti dall’ente locale proprietario, spettano in via esclusiva all’ente stesso, al pari dell’individuazione delle misure atte a prevenirli. L’ente locale, tramite il proprio sito web, assicura la consultazione on line diretta delle certificazioni previste dalle norme di legge e dei dati necessari per verificare lo stato di sicurezza di strutture, infrastrutture, pertinenze, impianti e presidi e gli esiti del loro monitoraggio periodico, oltre al DVR relativo alla valutazione dei rischi e, ove previsto, al DUVRI.
I dirigenti delle istituzioni scolastiche e educative di ogni ordine e grado sono esentati da qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale, qualora abbiano assolto tempestivamente all’obbligo di richiesta di interventi strutturali e di manutenzione necessari per garantire la sicurezza degli edifici assegnati, anche mediante la loro temporanea interdizione, parziale o totale, predisposta dal personale competente dell’ente locale proprietario. La richiesta di intervento si riferisce alle aree a agli spazi assegnati e non include locali, anche tecnici, sottotetti e spazi che rimangono di competenza, accesso e uso esclusivo del soggetto giuridico proprietario, che ha l’obbligo di assicurarne ogni requisito di sicurezza previsto dalla normativa vigente.
Non se n’è fatto nulla e nulla se ne farà. E se l’onorevole professor Fioramonti terrà fede al suo impegno di dimettersi per il mancato aumento a tre cifre dei magri stipendi dei docenti, avrà realizzato il record di essere l’unico ministro dell’istruzione della Repubblica a non aver mai incontrato le organizzazioni sindacali e professionali dei dirigenti scolastici, che per lui semplicemente non esistono.