La manifestazione organizzata a Roma da DIRIGENTISCUOLA, tenutasi ieri 6 dicembre in Viale Trastevere, ha dato voce ai dirigenti scolastici, stanchi di essere l’anello debole di un sistema che stenta a riconoscerne i diritti, ma che li attanaglia sempre più in una morsa letteralmente vessatoria.
Le problematiche sono tante, arcinote, ma è ora che la questione diventi oggetto di attenzione da parte delle forze politiche. O dobbiamo pensare che per le istituzioni i problemi della scuola – e di chi ne è a capo quotidianamente, con esemplare spirito di abnegazione – siano secondari? Non è bastato più di un decennio di tagli indiscriminati, causati da quella politica definita in modo altisonante spending review che ha, in definitiva, consegnato il dicastero dell’Istruzione nelle mani del Ministro dell’Economia? 
Continuare a subire con passiva rassegnazione questo scenario significa accettare che l’istruzione, nel nostro sistema, sia stata definitivamente relegata al ruolo di bene secondario. Questo è inammissibile, non solo per la dirigenza ed il personale scolastico tutto, ma per l’intera società civile. E ci fermiamo qui: reiterare sermoni sul fatto che l’istruzione sia la linfa vitale di un sistema rischierebbe di diventare, ormai, un mero esercizio di retorica.
Basta chiacchiere: DIRIGENTISCUOLA vuole fatti, la categoria è stanca di aspettare, come dimostra la massiccia partecipazione alla manifestazione di ieri.
La delegazione di DIRIGENTISCUOLA è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto, Fiorentino, dal Vice Capo di Gabinetto, Capasso, e dal D.G. per il personale scolastico, Serra. A distanza è intervenuto anche il Ministro Bianchi. Nell’occasione, è stata consegnata la petizione sottoscritta da più di mille dirigenti scolastici di tutt’Italia, soci e non soci, affinché venga sottoposta all’attenzione del Presidente del Consiglio Draghi.
Al di là delle questioni che necessitano di essere affrontate in sede politica – in primis lo stanziamento delle risorse per la perequazione, per il quale DIRIGENTISCUOLA ha presentato una proposta di emendamento alla V Commissione Bilancio del Senato e su cui si è richiesta l’attenzione del premier e del Ministro dell’Economia – si è lamentata la mancata soluzione delle problematiche di stretta competenza dell’Amministrazione, a cominciare dalla semplificazione burocratica, dagli adempimenti di natura sanitaria, dai rapporti con gli UU.SS.RR. Sul fronte rinnovo contrattuale, il Ministero ha comunicato di essere in attesa dell’approvazione della legge di bilancio per l’emanazione dell’atto d’indirizzo; nelle more, è stata messa in moto la macchina per l’avvio di una sessione negoziale ad hoc che dovrebbe portare alla modifica degli istituti della mobilità.
Il quadro resta, comunque, di grande incertezza, per cui DIRIGENTISCUOLA ha confermato lo stato di agitazione e l’inasprirsi delle iniziative, già avviate, di disobbedienza civile.
“Nel mentre ringrazio i dirigenti sindacali (i componenti della Segreteria ed i Presidenti regionali e provinciali) che hanno partecipato in massa e quanti liberamenti si sono uniti a loro, sintetizzo il grave quadro della situazione rappresentata ieri, della quale tutti dovrebbero chiedersi il perché individuando responsabili e colpevoli. Le problematiche della dirigenza sono tante. Vanno divise in due filoni: quello la cui soluzione coinvolge più Ministeri e l’intero Governo (CCNL, MOBILITA’, PEREQUAZIONE, SICUREZZA, ecc..) e quello di esclusiva pertinenza del Ministro dell’Istruzione (SEMPLIFICAZIONE/MOLESTIE BUROCRATICHE, RAPPORTI TRA UU.SS.RR. E DIRIGENTI SCOLASTICI, CONTENZIOSO, DELEGA AVVOCATURA, ABUSO/USO DISTORTO DELLE ISPEZIONI, ecc..), che devono e possono essere risolti in breve tempo.
Non servono e non bastano più le storiche azioni di lotta che lasciano indifferenti tutti. Bisogna incrociare le braccia e ricorrere alla disobbedienza civile per eliminare le molestie burocratiche e, quando ricorrono le condizioni, chiudere le scuole. La fortuna dello Stato Italiano è che i Dirigenti Scolastici fanno funzionare le scuole anche se non viene loro corrisposto il quantum già contrattualizzato. E mi riferisco al FUN. Quale altro lavoratore continuerebbe a lavorare se non gli venisse corrisposta l’intera retribuzione? Quale dirigente lavora anche nei giorni festivi firmando provvedimenti addirittura quando è in ferie o assente dal servizio, senza rendersi conto che sono tutti atti nulli e che si sottopone a rischi anche di natura penale? Se il Governo, Draghi e Franco in testa, non ha stanziato le somme necessarie alla perequazione, nonostante le richieste anche del Ministro Bianchi, il motivo è uno solo: sanno benissimo che la categoria continuerà a far funzionare le scuole accollandosi anche responsabilità altrui. I problemi si risolveranno solo quando la categoria lo vorrà; quando si chiederà il perché di questa anomala situazione, quando individuerà i colpevoli e revocherà la fiducia accordata a chi avrebbe dovuto tutelarla, quando capirà che deve essere unita in una sola O.S. Il tempo è poco. Mancano solo 24 giorni alla rilevazione della rappresentatività. Dopo si potrà solo recitare il mea culpa …aspettando la prossima rappresentatività”
Di seguito la corposa rassegna stampa sulla manifestazione di ieri, segno che finalmente anche la stampa inizia a interessarsi delle problematiche della dirigenza e della scuola italiana
https://www.ilmessaggero.it/video/roma/roma_protesta_presidi_ministero_istruzione-6367130.html
