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MOBILITA’ DS: NON E’ TEMPO DI POLEMICHE – DIRIGENTISCUOLA CHIEDE INCONTRO AL MINISTRO

MOBILITA’ DS: NON E’ TEMPO DI POLEMICHE – DIRIGENTISCUOLA CHIEDE INCONTRO AL MINISTRO

Dopo il plauso alla quadruplice e il conseguente invito a passare dalle dichiarazioni di intenti ai fatti chiedendo all’ On. Ministro, come ha fatto DIRIGENTISCUOLA, l’avvio della sessione contrattuale per integrare e modificare gli istituti della mobilità, ci saremmo aspettati che anche l’ultima sigla rimasta silente, facesse la sua parte.

Ha, invece, pubblicato un comunicato che si commenta da solo e che offende l’intelligenza della categoria. Basta leggere l’art. 2 del CCNL  e tenere presente  il tempo dei verbi per avere contezza della vis polemica. Il CCNL non essendo stato disdetto “almeno tre mesi prima della scadenza”, ovvero entro la fine di settembre 2022, è stato prorogato di un altro anno: scadrà il 31/12/2023.

Ribadiamo, ancora una volta, che non ci interessa il diritto di primogenitura, come non ci interessa la vis polemica e la connessa provocazione per distogliere l’attenzione dal problema reale.  Se si si vuole veramente affrontare il problema non è il momento di fare polemiche o di reagire  in modo scomposto. Bisogna essere mazziniani: pensiero e azione: di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’inferno!!

Se tutte le cinque OO.SS. rappresentative dell’AREA Istruzione e ricerca vogliono, stando ai comunicati, affrontare il problema devono solo chiedere  l’apertura del tavolo per la sessione separata, unitamente alla richiesta di un urgente incontro con l’On. Ministro.

Bisogna aver il coraggio di esporsi! Cedere alla politica una prerogativa pattizia, per evitare le possibili critiche – qualunque soluzione sarà adottata  non potrà accontentare tutti specie se la logica è quella del Cicero pro domo sua–  non paga. La politica, peraltro, ben sapendo che la materia è contrattuale, preso atto della “pilatesca delega” delle OO.SS. ha adottato una soluzione a termine che non ha risolto e non risolverà i problemi, piuttosto li ha creati.

Avremmo preferito, come chiesto, un’azione comune. La proposta non è stata colta.  Ne abbiamo preso atto e abbiamo fatto la nostra parte aspettando che altri facessero  la loro.

Se, dopo aver tutti chiesto l’incontro al Ministro e l’apertura della sessione dedicata, l’Amministrazione dovesse rimanere silente o essere indifferente, allora saremmo tutti legittimati a ribellarci e a scendere in piazza innalzando anche le barricate. Comunque rimane l’amaro in bocca: se il CCNL fosse stato disdetto in tempo utile, già almeno tre anni fa, il problema lo avremmo risolto da tempo e oggi non dovremmo chiedere niente a nessuno. Si sa che  del senno di poi sono piene le fosse. Guardiamo avanti e pensiamo a risolvere i problemi.

In allegato la richiesta di incontro in aggiunta alla già trasmessa richiesta della sessione dedicata.

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