A stretto seguito del precedente, si è tenuto il 22 dicembre l’incontro, non meno confusivo, con le associazioni sindacali e riguardante il piano di dimensionamento scolastico per il 2024-2025.
Ad ulteriore testimonianza dell’approssimazione con cui la Regione Puglia ha, fino all’ultimo, condotto l’intera procedura, l’inizio dei lavori è slittato di oltre un’ora, infine registrandosi il mancato accordo con molte amministrazioni locali ed in particolare con la città metropolitana (ex Provincia) di Bari. Perché, di tutta evidenza, esso non poteva essere raggiunto in tempi divenuti convulsi, a meno di dieci giorni dalla scadenza del termine per scongiurare il commissariamento ministeriale, dopo che la Regione era rimasta inerte per più di quattro mesi cullandosi in una pronuncia favorevole della Corte costituzionale, investita di un ricorso – del tutto pretestuoso in quanto palesemente privo di fondamento giuridico – avverso la legge 197/2022 sui nuovi, e più razionali, criteri del dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Sicché si avrà un’autonoma – necessariamente frettolosa – deliberazione della giunta regionale tra il 27 e il 30 dicembre, pertanto non potendosi sapere prima quale sarà la configurazione del prossimo assetto delle istituzioni scolastiche pugliesi, anche laddove fino a ieri esso sembrava consolidato.
