Con una sentenza emessa dalla Prima Sezione Civile del Tribunale di Catania, dopo anni di attesa, si è conclusa una lunga vicenda che ha visto coinvolto un ex dirigente della struttura regionale siciliana di DIRIGENTISCUOLA imputato per un uso non conforme dei fondi associativi.
Secondo quanto emerso in sede giudiziaria, infatti, l’ex responsabile della struttura siciliana, nel 2015, ha utilizzato le quote associative versate dal Nazionale per scopi non rendicontabili come da Statuto, perché estranei agli obiettivi statutari.
Come risulta dagli atti del giudizio, inoltre, alla richiesta specifica del giudice di documentare alcune operazioni, l’interessato “ nulla ha dedotto riguardo alle residue somme di cui ai bonifici effettuati in suo favore “ . Il Tribunale ha quindi condannato il convenuto a rifondere a DIRIGENTISCUOLA la somma di 14.592,56 euro, oltre interessi legali, nonché le spese processuali per un totale di 1.754,45 euro, oltre le spese generali.
“Si tratta di un atto di giustizia, chiosa il Presidente Fratta, che abbiamo atteso a lungo e che alla fine è arrivato.
Nella nostra Organizzazione non può esserci posto per coloro che dichiarano di appartenere solo pensando di ottenere chissà quali vantaggi personali. Si tratta di personaggi che potremmo definire “ mercenari” che non rispondono ai canoni etici e deontologici a cui Dirigentiscuola impronta la sua azione. Sono soggetti che trovano presto un “ altro padrone” con meno scrupoli, preferibilmente “Giano bifronte” che li accoglie tra le sue fila nell’interesse esclusivo di aumentarne il profitto, magari inventando qualche ricorso a favore della parte e anche della medesima controparte.
La nostra associazione, a differenza di altre, agisce in nome di tutti gli associati e persegue con determinazione ogni comportamento scorretto che possa danneggiare la categoria che rappresenta. Avremmo avuto ben ragione, oggi di dire anche altro, considerato che la scorrettezza denunciata e sanzionata, per lungo tempo si è accompagnata ad una vergognosa azione denigratoria nei confronti dell’Associazione sindacale e del suo Presidente, ma con diversa nobilità d’animo, ci accontentiamo di dire che giustizia è fatta ed era veramente ora!”