La Dirigenti Scuola stigmatizza il contenuto della Nota 9917 del 23 settembre scorso ad opera della dirigente titolare dell’USR per il Molise, Maria Chimisso.
Nel testo si fa esplicito riferimento all’auspicabile possibilità che ogni scuola molisana “individuasse almeno una classe presso la quale sperimentare pratiche intensive di prove INVALSI”, e questo al fine di “un incremento degli esiti delle prove INVALSI, misurabile sia in termini assoluti che relativi”
E non possiamo fare a meno di notare come vi sia una visione distorta del fare Scuola, del fare formazione: da sempre la critica più aspra rivolta alle prove INVALSI è proprio quella che, per l’ansia di superarle soddisfacentemente, si può eccedere in un’inopportuna curvatura curricolare che inevitabilmente escluda molta parte del regolare percorso didattico innescando delle lacune proprie di una formazione troppo settaria.
E come se non bastasse la Nota suggerisce anche di concentrare gli sforzi su una classe campione?!
Come sceglierla? Chi la sceglie, a partire da quali criteri? E le famiglie coinvolte? E quelle escluse?
In conclusione, abbracciando anche l’analoga tesi della FLC CGIL, chiediamo che la DG possa avere un ripensamento ovvero una riconsiderazione della Nota emanata. Anche un chiarimento: alle volte ci si può spiegare meglio?
