Si è da poco concluso l’incontro con l’USR Puglia sull’informativa riguardante le operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici con decorrenza 1 settembre 2022, le cui procedure si atterranno necessariamente alle indicazioni contenute nella generale nota ministeriale dell’8 giugno u.s. e che peraltro, per quel che concerne l’ordine delle operazioni, sono quelle previste dal CCNL.
Nella regione i posti disponibili sono la miseria di 15, di cui 9 obbligatoriamente riservati alla mobilità interregionale e i residui 6 alle immissioni in ruolo.
Al di là delle consuete schermaglie delle diverse sigle sindacali e dell’inutile enfatizzazione di dettagli che trovano una chiara risposta nella nota dell’USR subito dopo pubblicata, la verità, nuda e cruda, denunciata dal presidente regionale Francesco G. Nuzzaci e dal vice-presidente Pasquale Annese, è che DIRIGENTISCUOLA è stata lasciata sola nel contrastare accanitamente – e fin qui inutilmente – l’assurda interpretazione abrogatrice di due leggi dello Stato, la legge 178/2020 e la legge 234/2021, ad opera del Ministero dell’istruzione.
Che se invece fossero state doverosamente applicate, rendendosi ora disponibili – sia pure per due anni scolastici – le 469 scuole ridimensionate sui parametri 500/300 alunni, avrebbero svuotato la consistente coda della graduatoria concorsuale del 2017 e avrebbero consentito il rientro in regione di 38 pugliesi esiliati (in luogo dei soli 9).
Ma, per quanto ci riguarda, non è ancora detta l’ultima parola!
