Nell’intricata matassa dei fondi PNRR il Ministero dell’Istruzione e del merito ha allocato per l’a.s.2023/2024 significative risorse finanziarie da destinare alle attività di orientamento e tutoraggio delle classi terze, quarte e quinte delle istituzioni scolastiche del secondo ciclo, ivi compresa la creazione di un apposita piattaforma digitale per l’orientamento. Con il Decreto di adozione delle LINEE GUIDA per l’orientamento di cui al D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022, relative alla riforma 1.4 “Riforma del sistema di orientamento”, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, l’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito G. Valditara, ha voluto avviare una spinta riformatrice finalizzata al superamento delle diseguaglianze sociali ed alla soluzione dei fenomeni di dispersione scolastica.
Il contesto italiano lo conosciamo. È caratterizzato da forti divari territoriali tra Nord e Sud, da tassi di dispersione scolastica al di sopra della media europea, dalla presenza a marzo 2023 di circa 5,7 milioni di neet (giovani che non lavorano, non studiano e non sono alla ricerca di un lavoro), circa il 24,4% (1) della popolazione compresa tra i 15 e 34 anni, dato che ci pone purtroppo al primo posto nella classifica europea, il tutto in combinato disposto con l’atavico fenomeno del mismatch del mercato del lavoro a causa del quale a fronte di elevati tassi di disoccupazione giovanile i datori di lavoro non riescono a reperire forza lavoro dotata di adeguate competenze.
Forse non tutti conoscono, invece, altri due dati di per sé molto significativi(2): uno, la scarsa coerenza del percorso di studi universitari con il percorso di scuola superiore, l’altro l’elevato tasso di abbandono universitario (11,7%), a dimostrazione di scelte post-maturità non sempre frutto di una strutturata e meditata azione di orientamento. Ben il 38,9% dei diplomati del 2021, se potesse tornare ai tempi dell’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, cambierebbe indirizzo di studi(2). Stiamo parlando di più di un terzo della popolazione scolastica.
In questo contesto va inquadrata la su citata misura governativa mirante ad introdurre nell’organigramma scolastico figure tutoriali capaci di monitorare il percorso formativo degli studenti e, previa apposita formazione, accompagnare gli stessi nelle loro scelte professionali. Scelte che passano inevitabilmente da una co-progettazione delle attività curriculari ed extracurriculari d’istituto, ivi compresi i percorsi di PCTO (ex-alternanza scuola lavoro) e che costituiscono pre-condizioni per la costruzione di un realistico progetto di vita delle nuove generazioni. Figure tutoriali che nel 2023/2024 percepiranno un compenso aggiuntivo netto in busta pari ad una ulteriore mensilità, ed in alcuni casi anche di più.
Sono questi i motivi per i quali DIRIGENTISCUOLA plaude all’iniziativa del Ministro Valditara, proprio perché foriera di un approccio coerente con lo scenario economico e sociale appena descritto e, particolare di non poco conto, sintomatico della volontà di voler (finalmente!) valorizzare quelle figure di sistema che in ogni scuola costituiscono la spina dorsale dell’organizzazione e della progettazione didattica. Un primo, ma significativo, ‘vagito’ della volontà di iniziare un percorso di valorizzazione della funzione docente che passi attraverso l’istituzionalizzazione di quel middle management che DIRIGENTISCUOLA da anni sta chiedendo ai vari Governi.
Sarà forse questo il motivo per cui già si avvertono gli echi, da parte di alcune organizzazioni sindacali di comparto, e di una in particolare, di aspra critica al suddetto provvedimento, tra l’altro con motivazioni per lo più riconducibili a vetuste impostazioni ideologiche da primo novecento oramai superate dalla storia?
Sarà che questa prerogativa in capo ai dirigenti scolastici stride con una visione egualitaria che si vuole continuare ad affermare nella scuola in virtù di un principio di collegialità delle decisioni riconducibile alla rispolverata comunità educante? Temiamo proprio di si, benché nelle pieghe della normativa si facciano comunque salve le prerogative degli organi collegiali.
Siamo ancora una volta all’ennesimo attacco alla diligenza – rectius dirigenza! – con motivazioni decontestualizzate dalla realtà odierna delle istituzioni scolastiche e più in generale del paese, nonché da quanto statuito dall’art.25 del D.Lgs.165/2001 che riconosce al dirigente scolastico nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. Rispondendone dei risultati, anche in termini di successo formativo degli studenti. Ma interessa a qualcuno?
“La logica dell’appiattimento di sessantottiana memoria – chiosa il Presidente Fratta – è anacronistica e non paga, al pari dei compensi a pioggia che gratificano chi non merita e umiliano chi merita. Bene ha fatto, quindi, il Ministro Valditara a prevedere, oltre alle figure, anche il compenso. Chiedere o ordinare, come si fa nei migliori regimi, ai docenti di non esprimere la loro disponibilità è un’offesa alla loro intelligenza.”
- (1) FONTE ISTAT
- (2) FONTE ALMADIPLOMA-XIX INDAGINE SUI DIPLOMATI 2021