Oggi, al MIM, si è svolto l’incontro del tavolo negoziale sul CIN 2023/2024, riguardante la retribuzione di risultato e le reggenze per l’anno scolastico 2023/2024, alla presenza del dott. Jacopo Greco e della dott.ssa Iunti.
Durante l’incontro sono stati definiti gli importi spettanti ai Dirigenti scolastici con incarico aggiuntivo di reggenza, che variano in base alla fascia di complessità dell’istituzione scolastica:
- Reggenza scuola fascia A: € 17.280,00 LD
- Reggenza scuola fascia B: € 14.080,00 LD
- Reggenza scuola fascia C: € 10.880,00 LD
Il 2023/2024 segna un’importante novità: per la prima volta la retribuzione di risultato viene negoziata a livello nazionale, sancendo la fine del sistema CIR. Inoltre, questo è l’ultimo anno in cui la retribuzione di risultato dipende dalla fascia di complessità della scuola. A partire dall’anno in corso, il nuovo sistema di misurazione della performance dirigenziale collegherà la retribuzione al merito individuale di ciascun dirigente.
Ecco gli importi della retribuzione di risultato per l’anno 2023/2024:
- Fascia A: € 7.184,25
- Fascia B: € 5.853,84
- Fascia C: € 4.523,42
Oggi è iniziata e non conclusa anche la contrattazione per il FUN 2024/2025, con la proposta dell’amministrazione di aumentare la retribuzione di posizione parte variabile di € 500 LD annui per fascia di complessità rispetto al CIN 2023/2024.
Secondo la proposta dell’amministrazione, le nuove cifre per la parte variabile della retribuzione di posizione per il 2024/2025:
- Fascia A: € 22.100,00
- Fascia B: € 18.100,00
- Fascia C: € 14.100,00
Nel caso in cui l’applicazione del contratto porti a una riduzione della retribuzione di posizione rispetto a quella attualmente percepita, al dirigente scolastico sarà garantito un differenziale per mantenere il livello di retribuzione fino alla scadenza dell’incarico (clausola di salvaguardia per la diminuzione di fascia in costanza di contratto).
La retribuzione di risultato rimane ancora indefinita, poiché per l’anno in corso dipenderà strettamente dal nuovo sistema di valutazione della performance dirigenziale, il cui confronto con l’amministrazione è iniziato appena ieri. Durante la riunione è emerso con chiarezza che la valutazione è un passaggio fondamentale e imprescindibile per l’erogazione della retribuzione di risultato. Infatti, senza una valutazione, e soprattutto senza una valutazione positiva, gli organi di controllo non procederanno più al pagamento di questa parte importante della retribuzione. Da quest’anno, per i dirigenti scolastici, la valutazione rappresenta un passaggio cruciale per raggiungere l’auspicata equità con i dirigenti del MIM di pari fascia. L’importo effettivo della retribuzione sarà conosciuto solo al termine dell’anno scolastico, in base agli importi reali e soprattutto al numero dei ds che otterranno una valutazione positiva.
Ogni altro dettaglio contrattuale nel merito della retribuzione di risultato, compresi i criteri per l’attribuzione della quota di differenziazione e maggiorazione, può essere definito solo dopo, e non prima, che il sistema di valutazione abbia avuto avvio, pur consapevoli che quest’ anno scolastico sarà un anno di prova e di rodaggio del meccanismo valutativo.
DIRIGENTISCUOLA è intervenuta con alcune precisazioni rispetto alle discussioni emerse :
- Il non accordo sull’idea di agganciare una parte della retribuzione di risultato alla complessità della scuola. Il sistema di valutazione è focalizzato sulle competenze dirigenziali e non è assolutamente accettabile che i criteri delle fasce di complessità, assai discutibili e per nulla condivisi, continuino ad avere un’amplificazione negativa anche sulla retribuzione di risultato oltre che su quella già consolidata della posizione di parte variabile. Rispetto alla valorizzazione dei dirigenti scolastici che dirigono scuole collocate in area a rischio, ha sottolineato che tale parametro nell’ultima determinazione delle fasce di complessità non ha avuto una determinazione univoca, con riferimento alle scuole dimensionate che si sono viste attribuire un valore medio provinciale del dato INVALSI.
- L’accordo sull’idea di non differenziare eccessivamente la retribuzione tra le fasce di valutazione mantenendo, almeno per l’anno in corso, un differenziale non superiore al 10%;
Ci riserviamo di inviare entro il 27 novembre al MIM le nostre dettagliate argomentazione e proposte rispetto alle decisioni che, a breve, devono essere assunte .
La riunione è aggiornata al 3 dicembre con la continuazione dei lavori .
“Ci si chiede se, con le risorse che troveremo “ a consuntivo” sarà possibile colmare il divario di circa 20.000 euro annui di differenza retributiva con i dirigenti pari fascia. E, soprattutto, se ci sarà la volontà unitaria delle organizzazioni sindacali di Area di portare avanti la battaglia per raggiungere l’obiettivo che i dirigenti scolastici aspettano da 23 anni. Pur restando fiduciosi, dobbiamo constatare che nella Legge di Bilancio 2025 non sono stati presentati emendamenti a favore dei dirigenti scolastici, né da parte delle altre sigle sindacali né da parte della confederazione di appartenenza, sulla questione della perequazione retributiva. Il nostro impegno è stato, e continua a essere, trasparente e coerente, portato avanti nei luoghi istituzionali dove si prendono le decisioni politiche. La valutazione del merito dei dirigenti scolastici possiamo ormai considerarla una concretizzazione, ma è soltanto un mezzo/strumento per raggiungere l’obiettivo che per DIRIGENTISCUOLA ,e per tutti i dirigenti che hanno piena coscienza del ruolo, è la perequazione che si potrà ottenere solo con lo stanziamento dei fondi necessari nella legge di bilancio e soprattutto con l’unità della categoria”- conclude il presidente Fratta.