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Giù le mani dalle pensioni

Il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, sta sondando il terreno per vedere le reazioni alla sua proposta di ridurre le pensioni eliminando i diritti acquisiti. Non c’è giorno che  lo stesso non rilasci interviste alla stampa e alla televisione.  Prima che lo stesso adotti provvedimenti che poi bisognerà contestare per farli annullare,  è opportuno che tutti gli interessati, pensionati e futuri pensionati, “reagiscano” in modo deciso e determinato.  

Dirigentiscuola (Disconf) e, prima ancora la Confedir  ha inviato al Presidente Renzi, al Ministro del Lavoro Poletti e al Presidente dell’INps, l’appello allegato.

lo stesso appello viene allegato in formato word in modo che tutti gli interessati possano  scaricarlo, firmarlo e inviarlo  via web o utilizzando la PEC , per chi ne è in possesso, o la normale MAIL., qualora non volesse utilizzare la tradizionale raccomandata.

Salviamo la dirigenza scolastica

Nel testo del DDL che sta per essere trasmesso alle Camere, dopo 10 mesi, la dirigenza scolastica è stata esclusa dal ruolo unico della dirigenza statale. Evidentemente la dirigenza scolastica appartiene a un altro Stato o è una dirigenza privata!

Nel DDL  sulla “buona scuola”, invece, il già Dirigente scolastico, diventerà un super Dirigente ma, non facendo parte del ruolo unico della dirigenza statale, continuerà a  essere confinata nella riserva indiana e a percepire una retribuzione da “pezzente”.

Vi è un solo termine per definire questa assurdità: SCHIZOFRENIA! Non si può rimanere inerti o impassibili di fronte alla  ghettizzazione della Dirigenza scolastica. Bisogna reagire in massa.

Pubblichiamo il testo dell’appello inviata dal nostro Segretario Generale, Attilio Fratta, a tutti i rappresentanti del Governo e del Parlamento e invitiamo tutta la categoria a fare altrettanto scaricando la lettera e inviandola con una propria nota di appoggio della stessa e di indignazione.

Invitiamo le OO.SS. e le Associazioni di categoria a fare altrettanto o a sottoscrivere  una comunicazione congiunta. Questo è il momento di essere uniti. Solo se la categoria sarà unità si potrà sperare in un ravvedimento e/o a un antidoto alla SCHIZOFRENIA.

Alleghiamo  gli indirizzi mail e i link per scaricarli. Gli indirizzi mail sono scaricabili anche dai siti del Governo, della Camera e del Senato:

Il profilo del dirigente scolastico reinterpretato dal DDL sulla Buona Scuola di Renzi

Il Consiglio dei Ministri si è riunito  giovedì 12 marzo 2015, alle ore 18.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, segretario il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, ed ha varato il DDL atteso sulla “ Buona Scuola “. Ma a distanza di una settimana il testo ufficiale del DDL non è stato nè pubblicato né trasmesso al Parlamento e se ne conosce solo una bozza non ufficiale, diffusa in via informale, e il comunicato ufficiale del Governo diffuso a fine seduta. 

Nelle prossime ore dovremmo venire in possesso del testo definitivo che sarà inviato in Parlamento e inizierà il suo iter parlamentare. Vedremo quali modifiche sono state apportate rispetto alla bozza di DDL che abbiamo visionato. Renzi ha già chiamato a raccolta i suoi uomini perché il DDL abbia priorità e si vada spediti per permettere l’avvio della riforma e l’assunzione dei precari per il 1 settembre 2015.
Facendo riferimento al comunicato stampa ufficiale del Governo possiamo evidenziare i punti significativi e importanti per la dirigenza scolastica 
 
La Buona Scuola è buona autonomia. Il ddl consente di realizzare finalmente l’autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai presidi per gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le scuole avranno un organico potenziato (garantito a partire dal prossimo anno scolastico attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze più dannose, anno dopo anno, per la continuità della didattica. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare il loro fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa. I Piani diventano triennali e saranno predisposti dai dirigenti scolastici, sentiti gli insegnanti, il Consiglio di istituto e le realtà territoriali. 
Il dirigente sceglie la sua squadra.I presidi potranno scegliere la loro squadra individuando i nuovi docenti che ritengono più adatti per realizzare i Piani dell’offerta formativa all’interno di appositi albi territoriali costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli albi confluiranno i docenti assunti nel primo anno attraverso il piano straordinario di assunzioni e poi tramite concorsi. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici.
Piano straordinario e poi solo concorsi.Il ddl dà il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l’organico dell’autonomia. Oltre 100.000 insegnanti saranno assunti a settembre 2015. Dopo si torna ad assumere solo per concorso.
Studiare per il futuro.Il disegno di legge prevede il potenziamento delle competenze linguistiche: in particolare l’italiano per gli studenti stranieri e l’inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Nella Buona Scuola viene dato più spazio all’educazione ai corretti stili di vita e si guarda al futuro attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze degli studenti.
Scuola-lavoro e digitale. Almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L’alternanza si farà in azienda, ma anche in enti pubblici. A disposizione un fondo, a regime, di 100 milioni all’anno a partire dal 2016. Mentre 90 milioni vengono stanziati subito per l’innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione.
Stop classi ‘pollaio’.I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette classi ‘pollaio’.
Una Card per l’aggiornamento.Arriva la Carta per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. 
Un bonus per valorizzare i docenti.Viene istituito il bonus annuale delle eccellenze destinato ai docenti. Ogni anno il dirigente scolastico, sentito il Consiglio di Istituto, assegnerà il bonus al 5% dei suoi insegnanti per premiare chi si impegna di più. Peseranno la qualità dell’insegnamento, la capacità di utilizzare metodi didattici innovativi, il contributo dato al miglioramento complessivo della scuola. Per il bonus vengono stanziati 200 milioni all’anno.
La Scuola trasparente.Viene istituito un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutti i dati relativi al sistema di istruzione: bilanci delle scuole, Anagrafe dell’edilizia, Piani dell’offerta formativa, dati dell’Osservatorio tecnologico, Cv degli insegnanti, incarichi di docenza.
Investire sul futuro con 5 per mille e school bonus.Il 5 per mille potrà essere destinato anche alle scuole. Con lo school bonus, chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Cambia l’approccio all’investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema scolastico. Scatta poi la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria dell’infanzia o del primo ciclo.
Un bando per le ‘Scuole Innovative’ e per i controlli.Il ddl prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, scuole green e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’Osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Ministero dell’Istruzione, coordinerà strategie e risorse per gli interventi. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti delle scuole.
Delega. Il disegno di legge assegna poi la delega al governo a legiferare in materia di: semplificazione del Testo Unico della scuola, valutazione degli insegnanti, riforma dell’abilitazione all’insegnamento, del diritto allo studio, del sostegno e degli organi collegiali, creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni.

Per il momento pubblichiamo la bozza del DDL non ufficiale in attesa del testo ufficiale 
  

La protesta dei dirigenti scolastici di Grosseto

Parte da Grosseto la rivolta! Singolare e condivisibile la protesta dei dirigenti scolastici di GROSSETO. Invece di partecipare alla manifestazione-fiction  indetta dalle OO.SS., nello stesso giorno decidono di protestare contro le stesse, con il documento che ci hanno inviato e che pubblichiamo in allegato,  revocando le deleghe.

R.I.A.- Accolto altro ricorso

Il 28 novembre abbiamo dato notizia dell’accoglimento di un nuovo ricorso a Pordenone, comunicando che avremmo continuato a risvegliare le  coscienze annunciando l’accoglimento di altri ricorsi.  

I soliti ignoti e per il solito obiettivo sono arrivati  a mettere in dubbio la verità dei nostri comunicati e i “rumor”, si sa,  insinuano dubbi e fanno porre interrogativi: perché non pubblicano mai i  dispositivi e/o le sentenze?  

Ricorsi perequazione: altra sentenza positiva

Anche il Giudice di Pordenone riconosce l’ovvio: la R.I.A. è un diritto e, come tale, va riconosciuto anche ai DIRIGENTI SCOLASTICI, gli unici ai quali è stata negata, nonostante le OO.SS. abbiano sempre affermato trattarsi di un diritto irrinunciabile, salvo poi a firmare ben tre CC.CC.NN.LL. rinviando alla successiva tornata contrattuale la irrinunciabile perequazione!

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