Partono i lavori dell’osservatorio nazionale dell’alternanza scuola lavoro

Partono i lavori dell’osservatorio nazionale dell’alternanza scuola lavoro

Dopo l’insediamento iniziale del febbraio scorso, in data odierna si è riunito nuovamente l’OSSERVATORIO NAZIONALE DELL’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO previsto dalla legge 107/2015 (cd. Buona scuola) e costituito con DM.50/2018 con la finalità di monitorare ed accompagnare lo stato di implementazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro giunti oramai a compimento del primo triennio. Benché le misure previste dal D.Lgs.61/2017, tra cui quella dell’obbligatorietà dei suddetti percorsi ai fini dell’ammissione all’Esame di Stato, entreranno in vigore nel prossimo anno scolastico, già da quest’anno le attuali classi quinte porteranno a compimento il percorso triennale ‘obbligatorio’ iniziato nell’a.s. 2015/2016. Di qui l’esigenza del Ministero di monitorare ed accompagnare le scuole nel loro percorso progettuale-gestionale, attraverso una puntuale azione di valutazione e monitoraggio quantitativo e qualitativo.

L’incontro, che ha registrato la presenza di tutte le componenti ministeriali, dirigenziali, sindacali e studentesche, ha visto il coordinatore dell’osservatorio, prof. Schizzerotto, sottolineare a più riprese una triplice esigenza:

  1. effettuare un’analisi quantitativa e qualitativa dei percorsi di ASL basata su evidenze empiriche statisticamente significative e rappresentative, integrando anche indagini già esistenti, quali quelle della Fondazione Di Vittorio, dell’IRES Piemonte e dell’ANPAL;
  2. rivedere, alla luce del compiuto triennio, le attuali LINEE GUIDA ministeriali;
  3. mettere a punto la PIATTAFORMA ministeriale ancora in fieri;

In merito al primo aspetto  l’intento è di predisporre un sistema di monitoraggio e valutazione che preveda nuovi strumenti d’indagine, snelli ed efficaci, che consentano di monitorare ex-ante, in itinere ed ex post il percorso di alternanza di ogni singolo allievo. I questionari, che saranno destinati agli studenti, ai tutor scolastici ed ai tutor delle strutture ospitanti, saranno disponibili in piattaforma per la metà di giugno in modo da evitare sfasamenti e ritardi temporali registrati sino ad oggi a seguito delle tardive e farraginose rilevazioni SIDI che all’uopo saranno totalmente cassate. Nel contempo, per superare la dicotomia esistente tra la progettazione curriculare e quella relativa all’alternanza scuola lavoro, e rendere fattuale quello che è l’aspetto dirimente dei suddetti percorsi, cioè la cooprogettazione tra scuola e territorio, la piattaforma prevederà anche schede di progettazione delle competenze in uscita per ogni singolo profilo professionale. Su questo aspetto la delegazione della DIRIGENTISCUOLA, rappresentata dal dirigente scolastico Pasquale Annese, ha insistito molto rimarcando l’ineludibile necessità di supportare le scuole nella definizione e predisposizione di un ‘coerente’ curricolo d’istituto, anche alla luce di quanto previsto dal D.Lgs. 61/2017 in tema di ammissione all’esame di stato 2018/2019. Quanto al secondo aspetto O. Pasquale,  rappresentante della segreteria tecnica del Ministro, ha confermato, fornendone già l’indice, l’uscita di nuove LINEE GUIDA, la cui articolazione, necessariamente rivista alla luce delle esperienze del compiuto triennio, sarà più snella ed articolata in tre parti ben distinte: quella relativa agli studenti (diritti e doveri, sicurezza sui luoghi di lavoro, carta dello studente, e famigerato red botton attraverso il quale segnalare esperienze poco coerenti o assolutamente fuori contesto); quella relativa alle scuole (ruolo del dirigente scolastico, del tutor scolastico, del referente dell’alternanza, e del comitato tecnico scientifico), con particolare accentuazione sulle procedure di monitoraggio e valutazione, nonché della certificazione delle competenze in uscita; quella delle strutture ospitanti (diritti e doveri delle strutture ospitanti, cooprogettazione dei percorsi di ASL, ruolo del tutor aziendale, registro nazionale dell’ASL e piattaforma ministeriale). Seguono poi alcuni allegati sulla predisposizione delle convenzioni, del progetto formativo, e relativa modulistica.

Sul terzo aspetto il gruppo di lavoro si è riservato valutazioni più puntuali nei prossimi incontri che saranno organizzati per aree di appartenenza.

Da parte di alcune sigli sindacali sono riemersi vecchi retaggi ideologici per i quali a parole si mostra di condividere percorsi metodologicamente innovativi, mentre nei fatti li si demonizza dando agli stessi una connotazione di avviamento precoce al lavoro che gli stessi non hanno, né possono avere stante la natura meramente metodologica che da sempre la normativa vigente, sin dalla Riforma Moratti del 2003, riconosce ai suddetti percorsi. DIRIGENTISCUOLA, invece, per bocca del suo rappresentante, pur non disconoscendo alcune criticità evidenziatesi nell’ultimo triennio, in primis l’assoluta carenza di finanziamenti, non ha mancato di rimarcare l’alta formativa e, soprattutto, orientativa dei suddetti percorsi che vanno migliorati, non tanto e non solo nella loro fase realizzativa, quanto nella loro fase progettuale attraverso una più puntuale definizione e progettazione del curricolo d’istituto. Non a caso alcune evidenze empiriche, quali per esempio l’ultima indagine ALMA DIPLOMA ed ALMA LAUREA riguardante il profilo dei diplomati 2017, svolta su un campione di 45.000 diplomati di 290 istituzioni scolastiche, ubicate in Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige, Liguria, Puglia e Toscana ha evidenziato che la gran parte degli studenti oggetto di indagine si è dichiarato soddisfatto del percorso svolto (l’88%, percentuale che sale al 91% tra i professionali) ed anche coerente con il proprio indirizzo di studio (76%, percentuale che sale all’85% tra i professionali).

La posizione della DIRIGENTISCUOLA su questo è nota. Chi vive la realtà delle scuole, ed i dirigenti scolastici sono in prima linea su questo, pur non disconoscendo alcune criticità evidenziatesi in questi primi tre anni, è all’unisono impegnato nella piena valorizzazione dei suddetti percorsi, che passa però attraverso una ridefinizione da parte del MIUR di maggiori risorse umane e finanziarie.

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