Nel primo incontro con il nuovo Ministro Valditara il 6/12/2022, DIRIGENTISCUOLA, ipotizzando che non avesse piena contezza del problema, gli consegnò, tra l’altro, l’INCOMPIUTA: excursus storico del mancato allineamento retributivo della dirigenza scolastica alla dirigenza pubblica di pari fascia che, dopo ben 22 anni e nonostante l’espressa previsione normativa, promesse e impegni, ancora non viene assicurata e non lo sarà neanche con il prossimo CCNL 2019/2021 – e siamo nel 2023!! – scaduto dal 31/12/2018 e rinnovato tacitamente fino al 31/12/2023 a causa della mancata revoca delle altre OO.SS. dell’Area Istruzione e ricerca.
Completamente silenti e indifferenti, nonostante richieste e solleciti di incontri, gli altri Ministri: Zangrillo della P.A. e Giorgetti dell’Economia e finanza.
A nulla è servita la trasmissione della petizione sottoscritta da oltre mille dirigenti scolastici.
Ultimo tentativo, anch’esso senza riscontro, l’appello inviato al Presidente Mattarella.
Questa la situazione kafchiana: la legge c’è; l’impegno non mantenuto del Governo c’è; tutti sanno e riconoscono il diritto dei dirigenti alla perequazione retributiva; tutti riconoscono le innumerevoli competenze dei Dirigenti scolastici e le connesse responsabilità; tutti ammettono che la retribuzione è inadeguata, ma nessuno fa niente per adeguarla a partire dalle OO.SS. che temono le reazioni dei docenti, che per anni hanno continuato a fare paragoni in verticale.
Affermare, come ha fatto di recente il Ministro Valditara, intervenendo a Didacta, “Io voglio ringraziare i dirigenti scolastici per lo straordinario lavoro che, con stipendi del tutto inadeguati, hanno fatto in tutti questi anni”, è sicuramente apprezzabile e vogliamo augurarci e sperare che riuscirà a convincere il Governo a stanziare la somma necessaria. Anche l’Ex Ministro Bianchi ci provò senza riuscirci.
Nelle more DIRIGENTISCUOLA ha presentato
RECLAMO
al Comitato Europeo dei diritti sociali , ai sensi dell’ art. 1 e seguenti del Protocollo Addizionale alla Carta Sociale Europea del 1995, per la dichiarazione di non conformità degli atti legislativi, regolamentari ed esecutivi dell’Italia, posti in essere successivamente all’entrata in vigore dell’art.25 del dlgs 165/01, tra i quali la legge di bilancio 2019 e il conseguente CCNL di Area istruzione e ricerca 2016/2018, nonché l’attuale legge di bilancio 2023 n. 197 del 29/12/2022, per quanto non conforme all’articolo “E” in combinato disposto con gli articoli 2, 4 , 20, 22, 26 della Carta Sociale Europea, per
L’ACCERTAMENTO
del diritto all’equiparazione retributiva dei Dirigenti scolastici ai dirigenti di pari fascia appartenenti alla stessa Pubblica Amministrazione (Ministero dell’Istruzione) e, in via subordinata, ai Dirigenti della stessa fascia di altra pubblica Amministrazione, appartenenti alla stessa Area di contrattazione (area istruzione e ricerca) dei Dirigenti Scolastici.
CHIEDENDO
di rassegnare le seguenti
CONCLUSIONI:
Voglia l’Ecc.mo Segretario Generale del Consiglio d’Europa, per il tramite del Segretario Esecutivo del Comitato Europeo dei Diritti Sociali adito, così provvedere:
- Dichiarare la non conformità degli atti legislativi ed esecutivi dell’Italia, tra cui le leggi di bilancio e i conseguenti CCNL di Area, all’articolo “E” in combinato disposto con gli articoli 2, 4 , 20, 22, 26 della Carta Sociale Europea e in particolare di tutti gli atti successivi all’art. 25 del dlgs 165/01, tra i quali la legge di bilancio 2019 e il conseguente CCNL di Area 2016/2018, per quanto non perequa integralmente la retribuzione del Dirigente scolastico a quella del Dirigente amministrativo di pari fascia, nonché l’attuale legge di bilancio 2023 n. 197 del 29/12/2022 per quanto non assegna risorse adeguate per rendere fattiva attraverso la stipula dell’imminente CCNL di Area l’uguaglianza retributiva tra i Dirigenti scolastici e gli altri dirigenti dello Stato di pari fascia. Con conseguente richiesta allo Stato Italia di armonizzazione degli atti interni alla Carta Sociale Europea, nonché per l’accertamento del diritto all’equiparazione retributiva tra i Dirigenti scolastici e i dirigenti amministrativi di pari fascia appartenenti alla stessa Pubblica Amministrazione (Ministero dell’Istruzione) e, in via subordinata, a Dirigenti della stessa fascia di Altra Pubblica Amministrazione, appartenenti alla stessa Area di contrattazione (area istruzione e ricerca) dei Dirigenti Scolastici.
- Comunicare allo Stato resistente Italia di notificare al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa le misure adottate o previste per adeguare la situazione e, tra le quali, in primis l’emendamento della legge di bilancio 2023 – legge 197 del 29/12/2022 – ovvero l’inserimento di un comma aggiuntivo (il comma n. 12) all’art. 5 della legge di conversione del decreto legge 198 del 29/12/2022, ovvero altra modalità che comunque consenta di raggiungere lo scopo di destinare risorse alla contrattazione collettiva nazionale dei Dirigenti scolastici e successiva stipula CCNL con perequazione retributiva dei Dirigenti scolastici agli altri dirigenti dello Stato di pari fascia.
- Dichiarare soccombente l’Italia per il risarcimento dei danni conseguenti la mancata perequazione retributiva dei Dirigenti scolastici agli altri dirigenti dello Stato per più di un ventennio, ovvero dalla data di attribuzione della qualifica dirigenziale ai capi di istituto fino al momento dell’effettivo soddisfo, nonché soccombente alle spese e competenze di giudizio.
- In via cautelare ed urgente, stante i presupposti:
- Dichiarare la violazione della Carta e, quindi, la non conformità degli atti dell’Italia, successivi al dlgs 165/01 art. 25, tra i quali la legge di bilancio 2019 e il conseguente CCNL di Area istruzione e ricerca 2016/2018, nella parte in cui non perequa integralmente la retribuzione dei Dirigenti scolastici agli altri dirigenti di pari fascia, nonché l’attuale legge di bilancio 2023 n. 197 del 29/12/2022 nella parte in cui non prevede la predisposizione di risorse economiche a favore della contrattazione collettiva dei Dirigenti scolastici 2019/21 di prossima stipula, al fine di consentire il completo processo di perequazione retributiva agli altri dirigenti di pari fascia e, per l’effetto,
- Riconoscere il diritto dei Dirigenti scolastici ad ottenere la perequazione retributiva agli altri dirigenti di pari fascia.
- Comunicare allo Stato resistente Italia di notificare al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa le misure adottate o previste per adeguare la situazione e, tra le quali, in primis l’emendamento della legge di bilancio 2023 – legge 197 del 29/12/2022 – ovvero l’inserimento di un comma aggiuntivo (il comma n. 12) all’art. 5 della legge di conversione del decreto legge 198 del 29/12/2022, ovvero altra modalità che comunque consenta di raggiungere lo scopo di destinare risorse alla contrattazione collettiva nazionale dei Dirigenti scolastici e successiva stipula CCNL con perequazione retributiva dei Dirigenti scolastici agli altri dirigenti dello Stato di pari fascia.”
“Ci sarà pure un Giudice a Berlino! – conclude il Presidente Fratta. E’ semplicemente vergognoso il comportamento delle Istituzioni Italiane che abusano del senso del dovere e dello Stato della categoria che continua a far funzionare la scuola italiana, come diceva l’ex Ministra Madia, anche se maltrattata e malpagata.
Quousque tamdem abutere patientia DS? Quamdiu etiam furor tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?”