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Presidi incaricati, devono avere pari trattamento di quelli di ruolo; Ministero condannato a pagare

Presidi incaricati, devono avere pari trattamento di quelli di ruolo; Ministero condannato a pagare

Rassegna stampa da Torino.
Non c'é pace per il Ministero: dopo i precari, gli Ata, i ricorsi militare, dottorato, pettine, an­che i Presidi affilano le armi, patrocinati dalla Dirigenti Scuola, l'associazione professionale e sindacale dei dirigenti Miur guidata dal Pre­sidente Attilio Fratta.
Il sindacato, che ha pro­mosso i ricorsi a favore dei presidi incaricati, con la regia dell'avvocato Walter Miceli ora­mai noto legale dell'Anief, in Liguria ha otte­nuto il primo successo con una condanna a favore della ricorrente di 60.350,25 euro, oltre a 3mila euro di spese legali.
Attilio Fratta dice: «Sono gratificato soprattutto per i presidi incaricati che hanno dovuto ricorrere al giudice per vedersi riconosciuto quanto indebitamente non corri­sposto.

Spero che l’amministrazione si renda conto che i colleghi incaricati non sono figli di un Dio minore. Stanno servendo to Stato e for­nendo un servizio alla nazione da anni senza alcun riconoscimento. Qualcuno dovrà prima o poi spiegare il perché della loro assurda ed unica situazione». «Pur in assenza della qualifica dirigenziale –  dice l’avvocato Giovanni Rinaldi, legale Dirigenti scuola in Piemonte -, da parecchi anni, diversi presidi esercitano ininterrottamente la relativa funzione, con le stesse competenze e le connesse responsabilità di un dirigente scola­stico di ruolo. 

La copertura di incarichi annua­li di dirigenza su posto vacante integra un’evi­dente e grave violazione delle norme. Si tratta di casi ininterrotti di incarichi a tempo deter­minato a copertura di posti in organico stabil­mente lasciati privi di dirigenti titolari. Si tratta di una evidente e grave sperequazione rispetto al trattamento economico spettante ai dirigenti di ruolo».

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