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QUALE POSTA IN GIOCO PER LA TRIPLICE?

QUALE POSTA IN GIOCO PER LA TRIPLICE?

L’Amministrazione ha ormai compreso che la nostra presenza al tavolo delle trattative è legittima!

Sono gli altri Sindacati, soprattutto la triplice, che, in maniera anomala, fanno finta di non avere compreso e chiedono costantemente spiegazioni sulla nostra presenza al tavolo delle trattative e, peggio, a quello dell’informativa!

Non si è mai visto che l’Amministrazione difenda la legittimità della presenza di un sindacato contro altri sindacati che la negano! In Sicilia addirittura si è preteso di scrivere a verbale la misconoscenza della presenza di Dirigentiscuola!

Probabilmente la posta in gioco è alta per chi è abituato, attraverso un consolidato patto di alleanza a spadroneggiare. Hanno forse paura che portiamo via loro le deleghe come abbiamo fatto fino ad ora!

Penso, però, che non sia soltanto questa la causa di tale comportamento di repulsione nei confronti di Dirigentiscuola. La posta in gioco è ancora più alta!

La riduzione delle aree e dei comparti ha incancrenito le divisioni interne in CGIL-CISL-UIL ed ha messo in evidenza i problemi interni di altre confederazioni. Per loro è importante mantenere le prerogative delle RSU, dopo i risultati delle ultime elezioni, se vogliono continuare ad avere potere nei posti di lavoro. Prerogative che fanno gola soltanto a loro e non a Dirigentiscuola che, essendo il Sindacato di soli Dirigenti, vede nelle RSU la controparte e non l’altra parte come hanno voluto farci intendere ormai da anni.

Avendo, infatti, i comparti molti inscritti ed essendo questi, molto spesso, controparte dei Dirigenti, i vecchi sindacati non possono più dare “un colpo al cerchio ed un colpo alla botte”, ma sono costretti a svendere la retribuzione e la funzione dei Dirigenti a favore dei comparti! Vedasi le 85 euro lorde a favore della “signoria dei contratti”. Non per niente la nostra proclamazione dello stato di agitazione!

Sono in gioco anche i rapporti di forza tra le Confederazioni ed all’interno di esse. Rapporti che, alla luce degli accorpamenti dei comparti e delle aree, potrebbero cambiare e minare la coesione interna! Le Confederazioni sono consapevoli che devono riorganizzarsi e ristrutturarsi in assetti che necessitano la fusione tra federazioni che prima avevano una loro autonoma organizzazione e rappresentanza.

Non si spiegherebbe la loro voglia di tornare indietro e l’ostruzionismo alla riduzione delle aree e dei comparti previsti dal D.L.vo 150 sin dal 2009 e attuata nel 2016.

La stessa firma del CCNQ sui diritti sindacali viene ritardata con strategie dilatorie, per consentire alle confederazioni di risolvere i problemi interni ed arrivare a fusioni che possano consentire la ripartizione delle prerogative sindacali. Noi che siamo il cambiamento continuiamo a partecipare, assistendo alla pantomima dei “giri di tavolo” ad oltranza per perdere tempo.

Lo stesso dicasi per le rappresentatività che vale per il triennio 2016-2018. Oggi, a marzo 2017, siamo ancora ai giri di tavolo. Probabilmente l’intento degli altri sindacati è quello di saltare l’intero triennio causando danni soltanto a Dirigentiscuola, perché le vecchie confederazioni godono della “prorogatio” e non hanno alcun interesse a risolvere il problema, atteso che devono cedere qualcosa a noi.

Sono questi i nodi da sciogliere per la triplice sindacale. Se prima non si scioglieranno questi nodi non si riusciranno a firmare i contratti! Forse ci toccherebbe denunciare questa vergogna, ammesso che la nostra denuncia possa servire!

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