Con sentenza n. 8298 pubblicata il 27 settembre 2023 (vedi allegato), il Giudice del lavoro di Roma, dr.ssa Valentina Cacace, accogliendo sul punto il ricorso di DIRIGENTISCUOLA, ha ordinato ai due Ministeri convenuti (MIM e MEF, per quanto di rispettiva competenza) di inserire nell’apposito sistema informatico, a partire dal mese di gennaio 2022, undici deleghe di dirigenti scolastici erroneamente non attribuitele e di trasmetterle all’ARAN (che dovrà rifare i conteggi sui complessivi indici di rappresentatività delle sigle sindacali d’area).
È la seconda volta, dopo l’analoga sentenza favorevole emessa dal Gdl di Roma (dr.ssa Francesca Vincenzi, n. 7364/2017), pronunciante sull’identico petitum e in occasione della rappresentatività per il triennio 2016-2018, che DIRIGENTISCUOLA è stata costretta a rivolgersi all’Autorità giudiziaria, dopo che l’Amministrazione – prioritariamente il Responsabile del procedimento deleghe presso il MIM – ha insistito, con una cocciutaggine degna di miglior causa, nel non voler considerare quelle che pure erano state rilasciate, e comprovate, entro i termini di legge e pattizi (31 dicembre), sol perché le Ragionerie territoriali dello Stato non avevano provveduto alle trattenute nella busta paga dei successivi mesi di gennaio-febbraio: secondo i tipici canoni astensionistici del perfetto burocrate, che si adeguerà alla sentenza del giudice eventualmente adito dall’interessato. E, nell’identico caso di specie, anche il (secondo) giudice ha ribadito che “La documentazione (incontestata) depositata da parte ricorrente conferma la tempestività del rilascio delle deleghe e della loro trasmissione alla competente RTS”. Che dunque sono valide ai fini della rappresentatività e connesse prerogative sindacali. Complice anche il Comitato paritetico che, nonostante la documentazione prodotta da DIRIGENTISCUOLA …se ne è lavato le mani: Pilato docet! Un altro organismo pletorico e pressoché inutile che dovrebbe essere eliminato.
Ora, in un Paese civile, è improprio pretendere l’assunzione di responsabilità, e sopportandone le relative conseguenze, da parte di chi avrebbe dovuto solo riscontrare l’avvenuta trasmissione entro i termini delle predette deleghe alle competenti Ragionerie Territoriali dello Stato e quindi registrarle come valide? Il responsabile del procedimento, verificata la regolarità delle deleghe depositate entro il 31/12/2021, avrebbe semplicemente dovuto correggere il numero delle deleghe invece di costringere DIRIGENTISCUOLA a ricorrere al Giudice del Lavoro, così come ha fatto per le deleghe di dirigenti che nei tabulati del MEF risultavano ancora docenti.
È improprio pretendere una verifica dell’operato di dirigenti, funzionari e impiegati delle RTS sui ritardi nelle registrazioni dovute a imperdonabili disattenzioni e inerzie o, magari, a comportamenti dolosi, sanzionando i responsabili?
È improprio pretendere dall’ARAN il rigoroso esercizio delle funzioni pubbliche di cui è investita quale componente del Comitato paritetico, istituito per “garantire modalità certe ed obiettive di rilevazione, di certificazione dei dati e per la risoluzione di eventuali controversie”?
DIRIGENTISCUOLA crede che invece è doveroso. E agirà coerentemente.
“Voglio augurarmi – commenta il presidente Fratta – che i ministri aditi, prendano tutti i provvedimenti del caso sanzionando i responsabili. Sin dalla prima rilevazione della rappresentatività hanno cercato di soffocarci nella culla. La crescita di DIRIGENTISCUOLA non ha precedenti nella storia del sindacalismo italiano: diventa rappresentativa alla prima rilevazione; incrementa del 42% la propria rappresentatività nella seconda e di oltre l’80% nella terza. Una organizzazione che cresce in questo modo fa paura; si sconvolge il TAVOLO; chi deteneva la maggioranza con il 52% ora, con circa il 36%, non può più decidere del destino dei dirigenti scolastici. Grazie a chi ha creduto e ha dato fiducia è stato possibile porre fine al continuo rinvio della perequazione. Manca all’appello la retribuzione di risultato che potremmo raggiungere con il prossimo CCNL …se la categoria lo vorrà. Non bisogna fare scioperi o manifestazioni basta essere uniti in un’unica associazione di categoria…esattamente come hanno fatto i magistrati tutti soci dell’ANM! E l’unica associazione di categoria è DIRIGENTISCUOLA”