DIRIGENTISCUOLA: MINISTERO RITIRI PROVVEDIMENTI SU FASCE COMPLESSITA’ (9Colonne) Roma, 10 lug – “Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha cercato di mettere a tacere il nostro allarme sulle fasce di complessità, ossia i nuovi ‘criteri di pesatura delle istituzioni scolastiche’ e sui tagli agli stipendi dei dirigenti scolastici che ‘governano’ le scuole più problematiche. Noi ribadiamo la nostra preoccupazione. Non solo, ma chiediamo immediatamente il ritiro di tutti i provvedimenti- ben cinque- che hanno aumentato la confusione. Ribadiamo che si tratta di un’operazione condotta in modo frettoloso che, siamo certi, continua a celare errori nei risultati”. Così il sindacato dei presidi, DirigentiScuola sui criteri che stabiliscono le fasce di complessità delle scuole storicamente considerate maggiormente impegnative. “Il 10 luglio- denuncia l’Associazione- l’Amministrazione ha apportato una rettifica che riguarda l’Indicatore ESCS (l’Economic, Social and Cultural Status che definisce lo status sociale, economico e culturale delle famiglie degli studenti che partecipano alle Prove Invalsi) delle scuole oggetto di dimensionamento alle quali viene attribuito un punteggio calcolato ‘sulla media del contesto provinciale’. “Una soluzione inaccettabile – per il sindacato- che è la negazione dell’oggettività e imparzialità. Al ministero dell’istruzione, che nega tagli alle retribuzioni, ricordiamo che saranno decurtati di 4mila euro gli stipendi ai dirigenti scolastici che sono in scadenza di contratto al 31 agosto 2024 e che non riusciranno ad avere una nuova sede di fascia pari a quella di titolarità nel corrente anno scolastico ‘declassata’ con i nuovi criteri. Se invece sono ‘in pendenza’ di incarico triennale manterranno la stessa quota di retribuzione parte variabile (ma attenzione non potranno beneficiare di eventuali aumenti del valore delle fasce stabiliti dal contratto integrativo nazionale 2024/25) sino alla scadenza del loro contratto”. (fre) 101714 LUG 24

DirigentiScuola: MIM ritiri provvedimenti su fasce complessità “Operazione frettolosa, con errori nei risultati” Roma, 10 lug. (askanews) – “Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha cercato di mettere a tacere il nostro allarme sulle fasce di complessità, ossia i nuovi ‘criteri di pesatura delle istituzioni scolastiche’ e sui tagli agli stipendi dei dirigenti scolastici che ‘governano’ le scuole più problematiche. Noi ribadiamo la nostra preoccupazione. Non solo, ma chiediamo immediatamente il ritiro di tutti i provvedimenti- ben cinque- che hanno aumentato la confusione. Ribadiamo che si tratta di un’operazione condotta in modo frettoloso che, siamo certi, continua a celare errori nei risultati”. Così il sindacato dei presidi, DirigentiScuola sui criteri che stabiliscono le fasce di complessità delle scuole storicamente considerate maggiormente impegnative. “Il 10 luglio – denuncia l’Associazione – l’Amministrazione ha apportato una rettifica che riguarda l’Indicatore ESCS (l’Economic, Social and Cultural Status che definisce lo status sociale, economico e culturale delle famiglie degli studenti che partecipano alle Prove Invalsi) delle scuole oggetto di dimensionamento alle quali viene attribuito un punteggio calcolato ‘sulla media del contesto provinciale’. “Una soluzione inaccettabile – per il sindacato- che è la negazione dell’oggettività e imparzialità. Al ministero dell’istruzione, che nega tagli alle retribuzioni, ricordiamo che saranno decurtati di 4mila euro gli stipendi ai dirigenti scolastici che sono in scadenza di contratto al 31 agosto 2024 e che non riusciranno ad avere una nuova sede di fascia pari a quella di titolarità nel corrente anno scolastico ‘declassata’ con i nuovi criteri. Se invece sono ‘in pendenza’ di incarico triennale manterranno la stessa quota di retribuzione parte variabile (ma attenzione non potranno beneficiare di eventuali aumenti del valore delle fasce stabiliti dal contratto integrativo nazionale 2024/25) sino alla scadenza del loro contratto”. Sav 20240710T172516Z