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RASSEGNA STAMPA DI IERI E LE REAZIONI

RASSEGNA STAMPA DI IERI E LE REAZIONI

L’articolo di ieri pubblicato su  “Il  Fatto Quotidiano“ legato alla fasce di complessità ha prodotto, come prevedibile, molte reazioni  tra cui quelle del Ministro  Valditara che interviene a difesa dell’operato dei suoi tecnici. Ringraziamo “il Fatto” per aver dato voce,  senza censure,  ai dirigenti scolastici. Ci dispiace, nel contempo, dover replicare alle note del ministero dell’Istruzione e del Merito, ma non possiamo accettare dichiarazioni che non corrispondono ai fatti e che omettono di precisare aspetti cruciali non adeguatamente considerati nel comunicato ministeriale.

  • Il Ministro sostiene che “c’è stato ampio confronto tra le parti”

Possiamo affermare che la questione FASCE ha rappresentato uno scontro a partire dal 29 maggio 2024 quando il MIM convoca le parti proponendo i criteri e i punteggi nuovi dopo che aveva chiaramente espresso la volontà di rinviare di un anno la definizione di un rinnovato  sistema.  Nelle convinzioni del MIM,  il confronto inizia correttamente in quella data ed inizia con una proposta non sua,  ma di una sola sigla sindacale. In quella data DIRIGENTISCUOLA abbandona in tavolo non solo per il metodo di lavoro totalmente fuori di ogni logica negoziale, ma anche per il risultato.

Se ancora non  fosse chiaro alla categoria dei dirigenti ciò che la sigla sindacale proponente aveva in programma di realizzare, vi riportiamo lo scempio che, senza il duro contrasto nostro e di altre 4 sigle sindacali, sarebbe stato attuato.

COM’È STATO NEL  23-24

  RILEVAZIONE FASCE 2023/2024      
         
FASCIA PUNTEGGIO 23/24 N. Scuole POSIZIONE VARIABILE N.%
A da 62 1760 21.600 21,76%
B da 39 a 61 5160 17.600 63,79%
C fino a 38 1169 13600 14,45%
8089 

 

COME SAREBBE STATO NELLE INTENZIONI DELLA SIGLA PROPONENTE

  RILEVAZIONE FASCE 2024/2025      
         
FASCIA PUNTEGGIO 24/25 N. Scuole POSIZIONE VARIABILE N.%
A superiore a 83 1249 21.600 16,44%
B da 49 a  83 4863 17.600 64,00%
C fino a 48 1487 13600 19,57%
 7599

 

Poi il silenzio dell’amministrazione fino ad una nuova convocazione del 21 giugno 2024, disertata per protesta da DIRIGENTISCUOLA e seguita dall’abbandono del tavolo delle altre 4 sigle rappresentative. Un nuovo scontro, e non certo il confronto partecipativo di cui il Ministro parla, si è consumato in quella data, pur in nostra assenza. Il Motivo? Stessi nuovi criteri riproposti, rimaneggiamento senza sostanza. Proposta bocciata.

Dal 21 giugno al 24 giugno un disorientamento generale con la domanda di mobilità in scadenza e nessun  provvedimento di pesatura delle scuole emesso dal MIM.

In data 25 giugno 2024, il MIM riconvoca i Sindacati per comunicare la decisione finale,  senza documenti. Solo un laconico comunicato. In tarda serata il decreto dipartimentale in cui ci rendiamo conto che il nostro intervento è servito ad arginare i danni. Sono state mantenute pressoché immutate le percentuali dello scorso anno ma nulla di quello che era stato chiesto e cioè il mantenimento per un anno degli stessi criteri e punteggi  che avrebbe portato un vantaggio per tutti,  in attesa del compimento del dimensionamento e di una più chiara quantificazione delle risorse disponibili. Di seguito la nostra posizione in numeri

  RILEVAZIONE FASCE 2024/2025      
         
FASCIA PUNTEGGIO 23/24 N. Scuole POSIZIONE VARIABILE N.%
A da 62 2019 21.600 26,75%
B da 39 a 61 4906 17.600 64,56%
C fino a 38 674 13600 8,87%
 7599

 

La decisione è stata imposta, il metodo di lavoro è stato approssimativo e frettoloso. Il risultato è stato solo  CAOS con 4 allegati diversi emessi in sole 48 ore e con il solo punteggio complessivo.

Da quella data,  da parte nostra la richiesta dei punteggi parziali fino alla richiesta dell’annullamento dei decreti emessi.

 

  • Il MIM afferma “di aver  trasmesso da qualche giorno, agli Uffici scolastici regionali, il dettaglio dei punteggi determinati per ciascuna scuola”

Attendiamo ancora la pubblicazione dei dati parziali che avrebbero dovuto precedere e non seguire i punteggi complessivi in modo da dare alle scuole la possibilità di confermare i dati. Attendiamo di capire ancora i repentini e sorprendenti abbassamenti degli indici di istituti alberghieri, nautici o superiori che gestiscono aziende agrarie in un contesto di forte disagio sociale e una molteplicità di sistemi di sicurezza altamente delicati con risorse finanziarie europee di oltre un milione di euro. Attendiamo di conoscere come sia stato calcolato l’indice ECSC se molte  scuole di frontiera, beneficiarie dei fondi PNRR di contrasto alla dispersione scolastica, siano collocate in FASCIA C o nelle migliori delle ipotesi siano rimaste  in FASCIA B.

 

  • Il MIM afferma “che non ci sarà alcuna riduzione stipendiale”

Ce lo auguriamo, perché le dichiarazioni sulla famosa “clausola  di salvaguardia“  ci fanno ancora preoccupare.  Conosciamo bene il significato della clausola. Le interpretazioni, altrettanto approssimative, cui stiamo assistendo per rabbonire gli animi, al momento non ci fanno stare tranquilli. Superfluo aggiungere che il  nostro obiettivo è l’aumento degli stipendi e non  il mantenimento.

 

E infine …

 

  • il MIM ci accusa di mistificazione  e di allarmismo,  accompagnato dalla solerte protezione  di un sindacato che farebbe bene a dichiararsi “sindacato dei ministeriali” e non dei presidi.

La mistificazione la rispediamo al mittente e al suo ridicolo collegio di difesa. La rispediamo al MIM in primis, nostro interlocutore diretto,  che invitiamo per l’ennesima volta a inviarci il verbale di quello che si ostina a definire confronto con le parti sindacali, che contrasta e ostacola le nostre uscite “senza costi”  sui quotidiani, con una falsa rappresentazione di atti, fatti e documenti,  che parla di aumenti spostando  l’attenzione su altre voci stipendiali legate  a processi ancora in fieri. Come si fa a togliere intanto 4.000 euro l’anno da uno stipendio per un punteggio ancora tutto di verificare o per un solo punto e dire ai dirigenti che tanto c’è la retribuzione di risultato, connessa alla valutazione, ancora da attuare, con cui possono rifarsi? I dirigenti scolastici dovrebbero fare i salti di gioia nell’apprendere dalle dichiarazione di un sindacato che il loro stipendio sarà di 2.500 euro? E dovrebbero ringraziarlo?

 

Questa è la vera mistificazione. Ed è ancora mistificazione far credere che i nuovi criteri di pesatura delle scuole siano frutto di uno studio attento e ponderato. NIENTE DI PIÙ FALSO.

 “Abbiamo atti e documenti che attestano le nostre parole. – chiude il presidente Attilio Fratta. Il ministro è stato più volte sollecitato ad un urgente ed autorevole intervento volto a ripristinare ordine e trasparenza, ma non abbiamo riscontro di un dialogo più aperto e costruttivo. E con le dichiarazioni di ieri abbiamo l’ennesima riprova della sua chiusura”

 

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