In data 14 aprile u.s. si è svolto in presenza l’incontro al MIM avente ad oggetto la Contrattazione Integrativa Nazionale relativa alle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche.
La graduazione delle istituzioni scolastiche sulla base di criteri generali e parametrici numerici nazionali si sarebbe dovuta applicare già dall’a.s. 2022/23. Con decreto interdipartimentale 1791 del 20 luglio 2022 il Ministero aveva infatti emanato l’Atto di indirizzo rendendo noti i criteri nazionali con riserva di verifica ed eventuale revisione degli stessi al termine del primo biennio di applicazione ovvero al termine dell’anno scolastico 2023/24.
In apertura di riunione il Dr. Greco, Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, ha comunicato che è intenzione del Ministero rinviare all’anno scolastico 2023/24 l’entrata in vigore delle fasce nazionali attraverso un intervento normativo (decreto legge di imminente emanazione) che prorogherà per il corrente anno scolastico le contrattazioni integrative regionali.
A partire quindi dal primo settembre 2023 si dovrebbe finalmente porre fine alle inaccettabili disparità retributive tra regioni, a parità di fascia, che si sono riscontrate negli ultimi anni per effetto delle contrattazioni integrative regionali.
L’ammontare del FUN per il 2023/24, in corso di certificazione da parte del MEF, si attesterebbe a 373.445.560,00 € lordo stato e, in base alle verifiche effettuate dal Ministero, consentirebbe di garantire ai Dirigenti scolastici un miglioramento dell’indennità di posizione quota variabile attualmente percepita.
L’intenzione dell’amministrazione, accolta favorevolmente da tutte le sigle sindacali, è quella di arrivare alla sottoscrizione dell’ipotesi del primo Contratto Integrativo Nazionale entro il mese di maggio al fine di rendere note prima della mobilità le fasce di complessità delle IISS e la relativa indennità di posizione quota variabile spettante al dirigente scolastico.
Si tratterebbe di una svolta epocale richiesta a gran voce da DIRIGENTISCUOLA da molti anni recepita nel CCNL 2016/2018 prorogato – salvo disdetta – al 2023, ma che vedrà la luce a partire dall’ a.s. 2023/2024. Finalmente i DS riceveranno sin dal primo mese di servizio la retribuzione spettante. Si pone così fine a una delle tante anomalie, “prerogativa” dei soli DS, del pianeta scuola che, per anni hanno percepito il FUN anche dopo anni.
Le ipotesi presentate nel corso dell’incontro sono state due.
La prima prevede la graduazione delle IISS in tre fasce di complessità (A, B e C) con una quota di retribuzione parte variabile per il dirigente scolastico rispettivamente di 20.885,00 € – 17.100,00€ – 14.900,00€ annue lordo dipendente cui sarebbero assegnate rispettivamente il 30%, il 41% e il 29% delle istituzioni scolastiche.
La seconda prevederebbe invece la graduazione delle IISS in 4 fasce (A, B, C e D) con una quota di retribuzione parte variabile pari a 20.885,00 per la fascia A, 17.100,00 per la fascia B, 14.900 € per la fascia C e 9.014,00€ per la fascia D. Non sono invece state rese note le percentuali di assegnazione delle istituzioni scolastiche in questa seconda ipotesi se non per la fascia C nella quale sarebbero inserite il 10% delle istituzioni scolastiche.
Tutte le sigle sindacali, ad eccezione di una, si sono dichiarate favorevoli alla graduazione su tre fasce di complessità.
Per le IISS che in base al nuovo CIN subirebbero una diminuzione di fascia (si è parlato di un numero pari a 384 scuole) l’amministrazione si è impegnata ad introdurre una clausola di salvaguardia che metterebbe al riparo i dirigenti scolastici da una diminuzione della retribuzione quota variabile percepita.
In chiusura dell’incontro la Dott.ssa Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, ha annunciato che nel corso della prossima riunione, fissata per il 19 aprile, sarà presentata anche la bozza della direttiva relativa alla rotazione degli incarichi. E’ intenzione del Ministero considerare, ai fini della rotazione degli incarichi, il 1 settembre 2023 come “l’anno zero” e pertanto i dirigenti scolastici che sottoscriveranno in quella data un nuovo incarico triennale potranno mantenere la medesima sede per 9 anni.
Affinché la rivoluzione, come definita nel corso dell’incontro, produca il suo effetto, bisognerà sottoscrivere entro maggio p.v. il CIN. Prima dell’incontro del 19 p.v. l’Amministrazione predisporrà la bozza del CIN.
Commenta il Presidente Fratta: “Abbiamo portato correttivi al sistema FUN, essendo lo stesso in vigore. Siamo, però, alla metà dell’opera. Brinderemo quando anche per i DS, come per gli altri dirigenti, si adotterà il sistema del FUA e la categoria darà il benservito a chi ha adottato il FUN con il solo obiettivo di danneggiare la categoria che, almeno ora, dovrebbe chiedersi: perché il problema non è stato risolto prima? Cosa è cambiato? Chi è riuscito e come a portare questa RIVOLUZIONE? Siamo, invece, soddisfatti per essere riusciti a eliminare le paurose disparità tra le regioni riportando a livello nazionale la contrattazione integrativa. Abbiamo eliminato la giungla delle disparità. Vogliamo ora solo augurarci che entro maggio si riesca a sottoscrivere il CIN senza colpi di scena.”