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Giornata complessa oggi all’ARAN.
In discussione due temi centrali del Contratto Nazionale in fase di rinnovo: la valutazione della performance dirigenziale connessa alla retribuzione di risultato e la mobilità.
Due temi su cui si gioca il presente e il futuro di un’intera categoria, non accettabili nelle risoluzioni proposte da ARAN, assai lontane non solo dalle specifiche richieste argomentate nella piattaforma contrattuale di DIRIGENTISCUOLA , ma anche assai distanti dalla realtà di lavoro e di contesto vissuta quotidianamente dai dirigenti, specie per quanto si prospetta nel merito del sistema di valutazione e della modalità di erogazione della retribuzione.
Procedendo con ordine.
Nella volontà dell’ARAN, la retribuzione di risultato è erogata nella massima percentuale , il 30% in più rispetto al valore medio calcolato sulle risorse destinate, solo al 20% dei dirigenti scolastici valutati . Ben poca cosa, sia il 30% delle risorse, sia il 20% della categoria, sia il resto delle risorse destinate, assai esigue, al restante 80 % dei dirigenti scolastici. Una risoluzione inaccettabile, ancor di più se correlata ad un sistema di valutazione della performance individuale e organizzativa, su cui “pesano” variabili non dipendenti dall’azione dirigenziale ed in cui entrano in gioco meccanismi di dubbio esito positivo, se si pensa ai riflessi della valutazione di una categoria socialmente sovraesposta.
- È stata richiesta la rimozione delle criticità che ruotano attorno alla valutazione dei dirigenti scolastici. Essendo elemento centrale per la retribuzione di risultato, DIRIGENTISCUOLA rivendica maggiore chiarezza tecnica, ulteriori indicazioni per rendere il sistema di valutazione semplice e snello per come avviene in altre pubbliche amministrazioni e, al contempo, immediatamente esigibile.
La nostra delegazione trattante non ha condiviso alcuni limiti posti alle relazione sindacali da ARAN. In particolare non abbiamo condiviso che la percentuale destinata alla mobilità interregionale sia inserita nelle materie oggetto di <confronto>. DIRIGENTISCUOLA non si dichiara soddisfatta rispetto alla soluzione operata che, mantenendo inalterato il valore 30%, aggiunge la possibilità di ulteriore incremento solo in relazione alle esigenze organizzative dell’amministrazione regionale, previo confronto a livello locale. Un ulteriore passo indietro che preannuncia ambiti di discrezionalità e di condotte non uniformi sull’intero territorio nazionale, oltre che tempi assai lunghi e, sicuramente, inefficaci rispetto alle operazioni di mobilità per l’a.s. 2024-2025.
- È stato richiesto che la mobilità interregionale sia inserita nelle materie oggetto di contrattazione, con l’aumento, sin da subito, della percentuale al 100%. In aggiunta, una revisione radicale degli istituti di mobilità, reiterando l’istanza di una sessione separata che proceda con celerità e che si trovi puntuale rispetto alle operazione per il 2024/2025, con il pensiero ai colleghi del Concorso nazionale 2017.
Abbiamo apprezzato l’apertura dell’Aran rispetto al tema delle sanzioni disciplinari, della gradualità delle sanzioni e della recidiva, così come l’accoglimento dell’aspetto retributivo dei dirigenti scolastici in servizio all’estero.
Attendiamo ancora riscontro sulla richiesta di un testo coordinato e sistemico di tutte le precedenti disposizioni normative e contrattuali, ancora vigenti, che riguardano la dirigenza scolastica.
Sul tema della tutela legale e assicurativa è stata richiesta la definizione di una maggiore chiarezza, all’interno della norma pattizia, degli aspetti disciplinati dalle disposizioni legislative.
Il prossimo incontro si terrà il 13 marzo.