Tre anni fa, nel novembre 2020, DIRIGENTISCUOLA promosse una serie di iniziative di protesta per contrastare le manovre portate avanti da alcune sigle del comparto, tese ad ottenere un rinvio della rilevazione della rappresentatività.
Furono addotte, allora, pretestuose motivazioni legate all’emergenza epidemiologica in atto, che avrebbe ostacolato lo svolgimento delle procedure di rilevazione Non è mai stato chiarito come un virus potesse incidere su un meccanismo basato essenzialmente sulla trasmissione telematica di una serie di dati, o sulla possibilità di riunire organismi e comitati vari online, esistendo già all’epoca tutti gli strumenti all’uopo predisposti. Risulta, quindi, lapalissiano che la vera motivazione risiedesse nel pesante calo della rappresentatività di alcune sigle storiche, come poi confermato a rilevazione avvenuta, e che si rendesse necessario dilatare i tempi per favorire il disperato tentativo di ulteriori azioni di proselitismo.
Oggi, come allora, la storia si ripete: con un blitz dell’ultim’ora, degno della migliore tradizione carbonara, è stato proposto un emendamento al DL 29 settembre 2023, n. 132, in sede di conversione, con cui si stabilisce il rinvio dell’imminente rilevazione delle deleghe rilasciate alle amministrazioni. L’acquisizione di tali dati, finalizzata all’accertamento della rappresentatività, era calendarizzata per il 31 dicembre p.v. L’ARAN, infatti, aveva più volte precisato che lo scorso rinvio non avrebbe determinato ulteriori slittamenti e che, nell’ottica di un riallineamento con la triennalità prevista dalla normativa, la rilevazione avrebbe regolarmente avuto luogo nel 2023.
Preso atto di tali posizioni dell’Agenzia, i soliti noti hanno pensato bene di agire nel sottobosco, creando una situazione di ambiguo silenzio sul tema rappresentatività – a pensarci oggi, col senno del poi, c’era da aspettarselo – per poi tirar fuori la sorpresa dal cilindro. Persino i beninformati ed assidui frequentatori dei corridoi istituzionali hanno mostrato sorpresa alla notizia, trapelata a giochi ormai fatti!
Diciamolo pure: non possiamo che deplorare la connivenza del legislatore, complice di una pericolosa deriva democratica paventata da DIRIGENTISCUOLA già all’epoca. Con tutte le conseguenze del caso, perché, è bene ribadirlo, l’effetto domino è dietro l’angolo: si rinvia la rilevazione, si dilatano i tempi e nel frattempo le sigle che hanno perso deleghe continuano a beneficiare iniquamente di una serie di privilegi, a cominciare dalle prerogative sindacali come definite dal CCNQ.
Non resta che gridare alla vergogna: non solo lo strumento della legge viene utilizzato per interessi di lobby, ma le adesioni sindacali dei lavoratori perdono di efficacia, essendone svilita la funzione a causa di assurde dilazioni temporali. Una doppia beffa al popolo che, provocatoriamente, facciamo ormai fatica a definire sovrano!
“Cui prodest? – chiosa il Presidente Fratta – Che interesse ha un Governo di destra ad approvare un emendamento della sinistra (…che di interessi ne ha!) condividendo operazioni vergognose? Non ne sapeva niente? Ha votato senza leggere il testo aggiunto notte tempo dalla famosa manina? Si tratta anche qui di transazione? Ma qui gli Emirati Arabi non ci sono!!”