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Si restituiscano le sedi vacanti alla mobilità: il caso dell’USR Molise

Si restituiscano le sedi vacanti alla mobilità: il caso dell’USR Molise

Il 24 u.s. ha avuto luogo, presso l’U.S.R. Molise, un incontro fortemente richiesto dalle OO.SS. d’Area per affrontare importanti questioni legate alle procedure di mobilità dei dirigenti scolastici.

Malgrado la richiesta fosse stata avanzata dalle parti sindacali stesse, due sigle, la cui rappresentatività è di non poco conto, non risultavano presenti. Ciononostante l’Amministrazione, nella persona della dirigente dell’AT di Campobasso, dr.ssa Forte, che presiedeva l’incontro, ha ritenuto che la riunione potesse comunque aver luogo. Una scelta, questa, di dubbia legittimità, così come risulta essere alquanto irregolare la situazione dell’USR Molise, lasciato in balia di funzionari senza delega di firma a causa dell’assenza del Dirigente titolare.

Tematica principale dell’incontro la questione delle sedi non restituite alla mobilità interregionale a seguito di movimenti intervenuti ex post rispetto all’espletamento delle procedure, a causa dell’asincronia nella pubblicazione dei decreti da parte dei vari UU.SS.RR. Questione già segnalata da DIRIGENTISCUOLA in data 21 luglio u.s., con una missiva trasmessa al Capo Dipartimento, dr.ssa Palumbo.

Desta forti perplessità la giustificazione fornita dall’USR, i cui funzionari hanno asserito di non aver potuto procedere alla copertura dei posti rimasti vacanti a seguito di comunicazioni ricevute dal Ministero stesso per le vie brevi, con la motivazione di evitare situazioni di esubero in vista dell’applicazione della normativa sul dimensionamento scolastico.

Giova ricordare, però, che la normativa sul dimensionamento opererà a decorrere dall’a.s. 2024/2025 e che, per le operazioni di mobilità relative all’a.s. 2023/2024, il D.L. n. 44/2023 prevede chiaramente che è reso disponibile il 100 per cento del numero dei posti vacanti in ciascuna regione.

DIRIGENTISCUOLA non accetta tali posizioni, con le quali l’Amministrazione arriva ad abusare della propria discrezionalità fino al punto di fornire letture fantasiose e creative del dettato normativo. Così come non accetta che tali situazioni vengano gestite senza la presenza di un Dirigente titolare che possa assumersi, per iscritto, la responsabilità di tali determinazioni.

Auspichiamo che da Roma vengano forniti tempestivamente dei chiarimenti e che venga presa in mano, sull’intero territorio nazionale, la questione delle sedi rimaste vacanti. E, stavolta, non per le vie brevi.

 

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