Se nel contempo tarda da parte della Pubblica Amministrazione, più volte chiesto da Dirigentiscuola, il riconoscimento effettivo della qualità e della complessità del lavoro del Dirigente scolastico, sempre più “figlio di un Dio minore”, sempre più “capro espiatorio”, non significa che si debba accettare senza indignarsi l’allarmante successione dei casi di Dirigenti aggrediti sul posto di lavoro.
E’ il caso di una collega di Grosseto, aggredita durante l’esercizio delle proprie funzioni con un pugno e minacciata di conseguenze più gravi da un genitore.
Se di tutto si occuperà la Magistratura, siamo certi con la necessaria durezza, Dirigentiscuola esprime tutta la propria solidarietà alla collega nostra iscritta e si prepara a sostenerla in ogni sede, con la forza della propria struttura.
Per il momento segnaliamo, con forte indignazione, che questo e altri episodi sempre più frequenti, sono anche la conseguenza della campagna denigratoria che si è aperta ormai da tempo verso la figura del Dirigente scolastico, nel colpevole silenzio del MIUR.
Si è diffusa ad arte nell’opinione pubblica la falsa consapevolezza che la funzione del Dirigente scolastico appartenga sempre più ad un “ruolo minore”, come minori, per non dire assenti, sono i riconoscimenti concreti di scelte politiche verso il nostro mestiere che si rivela quotidianamente di una durezza e di una complessità che non ha paragoni con le altre dirigenze pubbliche.
“Quousque tandem abutere … patientia nostra?”