SOSPESA LA GRADUATORIA DEL CONCORSO RISERVATO PER DIRIGENTI SCOLASTICI: PROVIAMO, ANCORA, A FARE – E A CHIEDERE – UN PO’ DI CHIAREZZA!

SOSPESA LA GRADUATORIA DEL CONCORSO RISERVATO PER DIRIGENTI SCOLASTICI: PROVIAMO, ANCORA, A FARE – E A CHIEDERE – UN PO’ DI CHIAREZZA!

Ad alimentare la confusione che regna sovrana sotto il cielo di una torrida estate, il giudice monocratico del TAR Lazio, con una solerzia davvero ammirevole, è riuscito a leggersi in meno di quarant’otto ore le non lievi trenta dense cartelle, scritte in caratteri lillipuziani, di un ricorso promosso da partecipanti pugliesi al concorso ordinario a dirigente scolastico che hanno superato la prova preselettiva, depositato il 12 del corrente mese. E alla vigilia di Ferragosto, comprensibilmente esausto, ha emesso la sbrigativa ordinanza, n. 3778/2024, un rigo o poco più, di sospensione della neonata graduatoria finale del concorso riservato a dirigente scolastico ritenendo “sussistenti i presupposti di estrema gravità e di urgenza – leggi periculum in mora –  per l’accoglimento dell’istanza di misure cautelari”, in attesa della trattazione collegiale nella camera di consiglio del 5 settembre 2024; e in quella sede dovendosi ragionevolmente supporre anche il vaglio del necessario concorrente profilo del fumus boni iuris, qui bellamente saltato, senza dedicarvi neanche una clausola di stile.

Diciamo subito che il ricorso – pare il primo di una serie confezionata in fotocopia da uno studio legale di Firenze, uno per ogni Regione – e la pronuncia favorevole del giudice cautelare non riguardano, almeno non direttamente e/o al momento, “il pasticciaccio brutto” imbastito da Viale Trastevere. Che è riuscito nell’epica impresa di pubblicare il “voto totale dei titoli” (da zero a 30 punti per ciascuno dei duemila e passa dirigenti scolastici in pectore che hanno utilmente concluso il corso intensivo di formazione), da aggiungersi al punteggio – da 6 a 10 punti, come per legge, e solo questo, decimalizzato – della prova di accesso; voto totale dei titoli subito dopo semplicemente sparito dai radar, per la minaccia di preannunciate interrogazioni parlamentari, e rilevato da una graduatoria immediatamente definitivasaltandosi a piè pari i tempi fisiologici dei reclami e delle conseguenziali, statisticamente sempre presenti in ogni concorso, altrettanto fisiologiche rettifiche; graduatoria immediatamente definitiva che però, in luogo di riportare al vertice il punteggio teorico massimo di 40 punti (10 punti per la prova d’ingresso più 30 punti per la valutazione, già pubblicata, dei titoli) e in coda il punteggio teorico minimo (6 punti per la prova d’ingresso e 0 punti per la valutazione dei titoli) evidenzia, in un’unica colonna, il solo punteggio globale e nella misura massima di 11,5 punti (e minima di 6,0), senza potersi comprendere – quando si dice trasparenza! – come al punteggio massimo/minimo ci si è arrivati e secondo quali criteri, se non dopo essere state dedotte dai singoli interessati plausibili ipotesi.

E graduatoria che, prima di essere pubblicata nella versione definitiva, avrebbe richiesto il controllo dei requisiti per accertare che non vi si siano intrufolati soggetti che magari non avevano superato la prova preselettiva (anziché la prova scritta ovvero quella orale, come prescritto dalla legge) o che avevano dichiarato di avere un contenzioso in atto quando, semplicemente, si erano aggiunti ad adiuvandum e fuori tempo massimo ai ricorsisti primari. Graduatoria che, infine e per conseguenza, dovrebbe prevedere un immediato scorrimento oltre i primi 519 assumibili dopo essere stata depurata dai non aventi titolo e dai più che possibili rinunciatari, allo scopo di evitare che sulle sedi non assegnabili si provveda poi con il loro affidamento in reggenza… come già successo negli ultimi anni. Fosse pure ad ottobre in caso si espulsioni e/o rinunce, bisogna scorrere la graduatoria. L’affidamento degli incarichi ai Dirigenti non è legato all’inizio dell’anno scolastico!!

Di tutto ciò, e di altro ancora, è certo che se ne occuperà un secondo giudice, vieppiù se l’Amministrazione resterà inerte. Mentre i ricorrenti della procedura ordinaria, superstiti di una dura prova preselettiva che ha lasciato sul terreno oltre il 90% dei candidati, reclamano lo stesso trattamento dei partecipanti al concorso riservato la cui prova, anch’essa consistente nello svolgimento di quesiti a risposta chiusa ma molto più agevole, è stata infatti superata – in un rapporto esattamente inverso – nella misura di oltre il 90%. Quello che chiedono è un’interpretazione costituzionalmente orientata della complessa normativa concorso ordinario-concorso riservato, che così faccia venir meno i suoi – asseriti – vizi d’incostituzionalità e la cui illustrazione occupa quasi integralmente le pagine della corposa memoria presentata in giudizio.  Di modo che possano anch’essi direttamente accedere al corso intensivo, super-accelerato, di formazione e da espletare in tempo utile all’assegnazione, dal primo settembre 2024, di almeno il 60% dei 519 posti disponibili (anche coloro che, beneficiari di leggi speciali, dalla prova preselettiva sono stati esentati, che quindi diventerebbero dirigenti scolastici senza aver preso in mano una penna), e l’altro massimo 40% ai colleghi del concorso riservato, come per legge.

Appare pacifico che l’Amministrazione interporrà subito reclamo al Consiglio di Stato ed è presumibile che la sommaria ordinanza cautelare in parola venga annullata prima che il TAR si pronunci in composizione collegiale nella camera di consiglio del 5 settembre prossimo venturo.

Questo inevitabile ritardo nell’affidamento degli incarichi – volendo essere ottimisti – potrebbe servire al Ministero per correggere almeno gli errori materiali presenti nell’atipica graduatoria prevenendo gli innumerevoli ricorsi che certamente ci saranno con il rischio che la stessa venga annullata proprio per la sua anomalia e vizi sopra declinati, con tutte le conseguenze e ricadute sull’avvio del già pregiudicato inizio dell’anno scolastico.

Ma se così non dovesse essere, del caos susseguente qualcuno dovrà assumersene l’intera responsabilità non solo politica.  Il o i responsabili vanno puniti e rimossi. La logica dello scaricabarile non è accettabile come il lasciare le cose allo status quo.  Come direbbe un accademico ordinario di diritto romano, factum infectum fieri nequit o, in versione prosaica, cosa (mal)  fatta capo ha. La recente esperienza dei criteri delle fasce e della graduazione delle scuole docet! In quel caso almeno le rettifiche ci sono state con ben cinque provvedimenti nel giro di 48 ore. Ma i responsabili sono rimasti al loro posto!!

Chiosa il Presidente Fratta: “Confesso che in oltre mezzo secolo di esperienza non siamo mai arrivati a tanto: diritti calpestati, leggi non rispettate, graduatorie che non tengono conto delle leggi e/o dei regolamenti,  che riportano solo il punteggio totale, che sono immediatamente definitive, che non prevedono i tempi per i reclami, ecc… Cosa mai viste! E nessuno è responsabile?! Nessuno si dimette o viene mandato a casa? Possibile che solo i dirigenti pagano anche per cose non commesse, o per un fotomontaggio? Qui è a rischio la tenuta del sistema. Qualcuno parla già di rivoluzione e ci arriveremo se non ci sarà una brusca inversione. Occorre coraggio. Occorre ragionare e comportarsi da STATISTI e non da POLITICI; occorre pensare al bene del Paese e alla tenuta del SISTEMA e non a rastrellare qualche consenso!!”

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