Oggi è il 23 del mese e come tutti i 23 anche per i dirigenti scolastici è giorno di paga.
Ma questo 23 è unico: finalmente “il nuovo sistema determina una svolta decisiva nel sistema retributivo della dirigenza scolastica, superando l’assurdo meccanismo del FUN – ed i conseguenti ritardi nella corresponsione del quantum spettante a ciascun dirigente – e favorendo l’incremento della retribuzione di posizione parte variabile.”.
Il virgolettato è di un Comunicato del lontano 7 giugno scorso, preceduto da questo, in cui si comunicava l’intesa raggiunta, seguito ancora da questo che sanciva la chiusura dei lavori. Si può affermare che La Storia siamo noi.
Già, perché se il meccanismo del FUN era tale da non consentire una regolarità nei pagamenti dovuti, la colpa era di due componenti del Sistema: da una parte il Ministero e, dall’altra, di coloro che avrebbero dovuto sorvegliare, vigilare, contestare… in una parola sindacare.
Con l’avvento di un sindacato nuovo, dedicato esclusivamente alla categoria della dirigenza scolastica e che “solo” negli ultimi 6/7 anni ha avuto voce in capitolo, molte cose sono cambiate, questa in argomento fra tutte, e molte ancora cambieranno. A maggior ragione se la categoria avrà quel pizzico di amor proprio e saprà meglio scegliere il suo Sindacato, che faccia bene il suo lavoro: sindacare!
I meriti di questo importantissimo traguardo? Del Ministero e del Ministro, sicuramente, e della DIRIGENTISCUOLA: del primo perché si è personalmente impegnato fattivamente, e della DIRIGENTISCUOLA perché se la storia è una concatenazione di fatti, i fatti sono quelli puntualmente riportati sul sito che state leggendo!
Non solo l’acclamazione del vincitore e la conseguente salita sull’omonimo carro ma tutti i fatti che hanno creato la Storia: questi sono insadacabili.
Ora la guerra, che non è ancora vinta, continuerà con la battaglia della perequazione ossia dell’equiparazione della componente stipendiale della retribuzione di risultato al pari delle altre dirigenze pubbliche.
Invitiamo la categoria a seguire i fatti e non solo gli annunci propagandistici e a dare voce a chi da sempre sindaca sull’operato dell’Amministrazione.