Pervengono richieste di chiarimento continue da parte dei soci sugli sviluppi della prossima mobilità interregionale. Con l’onestà, la correttezza e il rispetto che abbiamo della categoria iniziamo con il dire che mancano ben otto mesi per la mobilità 2025/2026 e che sarà regolamentata dagli istituti previsti dal vigente CCNL. Di conseguenza ci limitiamo a ripercorrere l’evoluzione degli ultimi anni e i relativi cambiamenti.
L’argomento ha radici assai remote ed evoluzioni che ben conosciamo avendo svolto, specie negli ultimi anni sia ai tavoli contrattuali sia nelle aule parlamentari, un ruolo attivo nella complessa vicenda, fornendo in ogni sede il nostro contributo per mitigare gli effetti negativi prodotti dagli istituti contrattuali sulla mobilità fermi al 2010 che, proprio in occasione del concorso nazionale del 2017, hanno rilevato tutta la loro inadeguatezza a regolamentare la situazione nuova ed eccezionale emersa proprio con l’ultimo concorso ordinario.
È da almeno 4 anni – Vedasi allegato- che, nell’indifferenza generale delle altre sigle sindacali, ribadiamo che il problema della mobilità interregionale per i DS “fuori regione” provenienti dal concorso nazionale del 2017 può essere risolto solo ed esclusivamente con la modifica in sede contrattuale degli istituti di mobilità che contemplino il nuovo scenario.
A che punto siamo? Al punto di vigenza del CCNL 2019-2021 , sottoscritto in data 7 agosto 2024 e che dispiegherà effetti fino a nuova sottoscrizione del CCNL 2022/2024, le cui trattative non sono neanche aperte.
Cosa ci aspetta con la mobilità interregionale per l’anno scolastico 2025/2026 il cui confronto con l’amministrazione inizierà presumibilmente a maggio 2025?
Cosa nel frattempo possiamo fare per migliorare la situazione?
Proviamo a dare le risposte attenendoci al principio di realtà, senza infingimenti e sterili illusioni, facendo il punto sullo stato dell’arte.
Il 14 giugno 2024 è stata emanata la nota ministeriale prot. n. 86611, con oggetto: “Operazioni di conferimento degli incarichi dirigenziali, conferme, mutamenti e mobilità interregionale con decorrenza 01/09/2024”.
In base all’art. 12 del DL 31 maggio 2024, n. 71, per le operazioni di mobilità relative all’anno scolastico 2024/2025, è stata prevista una mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici, coprendo il 100% dei posti vacanti in ciascuna regione, fatte salve le disponibilità dei posti relativi al concorso ordinario di cui al DPIT n. 2788/2023 e le esecuzioni di provvedimenti giurisdizionali.
Nel tavolo di confronto che ha preceduto la diffusione di questa nota, avevamo insistito affinché venissero applicati i criteri del C.C.N.L. di Area sottoscritto il 15/07/2010, per garantire equità di trattamento e prevenire il rischio di clientele.
Per la prima volta, dopo oltre 20 anni, su proposta di DIRIGENTISCUOLA, è stata riconosciuta la possibilità di partecipare ai movimenti anche a coloro che erano in pendenza di contratto, con la sola condizione di aver completato il primo triennio di incarico. Dopo il vincolo triennale, il DS ha diritto di presentare istanza di mobilità ogni anno.
Il 7 agosto 2024 l’A.Ra.N. e le Organizzazioni sindacali rappresentative hanno sottoscritto il CCNL Area dirigenziale Istruzione e Ricerca, triennio 2019-2021, dopo la certificazione positiva della Corte dei Conti. Va ricordato che solo le sigle sindacali rappresentative hanno il diritto di firmare il CCNL.
Attualmente è in vigore l’art. 39 del CCNL 2019-21, che recita: “Il comma 4 dell’art. 9 del CCNL 15/07/2010 è sostituito dal seguente comma: 4. Su richiesta del dirigente scolastico alla scadenza del suo incarico, previo assenso del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale di provenienza, si procede alla mobilità interregionale fino alla concorrenza del 60% dei posti vacanti e disponibili annualmente nella regione richiesta, fatti salvi i contingenti dei posti regionali messi a concorso. Dall’attuazione della presente disposizione non devono derivare situazioni di esubero di personale.”
I criteri generali per la mobilità interregionale rimangono oggetto di informazione e confronto tra il Ministero e le OO.SS. rappresentative, ai sensi dell’art. 5 del CCNL in vigore.
Non servono previsioni per capire che la mobilità interregionale, finché non verrà avviata la nuova contrattazione con relativo rinnovo, seguirà esclusivamente queste regole. Dobbiamo operare sui tavoli di confronto con argomentazioni fondate, evitando soluzioni che potrebbero sfruttare la vulnerabilità degli interessati, rischiando di creare un effetto boomerang.
L’8 agosto 2024, DIRIGENTISCUOLA, coerente con le proprie finalità statutarie, chiedeva la disdetta per procedere con la stipulazione del CCNL 2022-2024. I problemi sul tavolo sono ancora numerosi.
Solo al momento del rinnovo del CCNL e solo se la categoria lo desidererà, sarà possibile modificare gli istituti contrattuali relativi alla mobilità. DIRIGENTISCUOLA ha sempre sostenuto, sin dall’inizio di questa difficile fase per la dirigenza, quale sia l’unica soluzione possibile.
È opportuno ricordare che la proposta di modifica di DIRIGENTISCUOLA fu avanzata anche durante il rinnovo del CCNL 2019-2021, ma fu respinta. Anche la proposta di istituire una sezione separata di contrattazione per la mobilità fu ostacolata. Nonostante ciò, gli interessati continuano a lamentarsi senza agire concretamente. Alcuni si lasciano persino illudere da chi propone un inesistente e fantasioso piano di rientro, senza alcun fondamento giuridico e contrattuale che non potrà “trovare sponda” neanche nelle aule parlamentari. Offende solo l’intelligenza della categoria!
Il fatto che si torni a parlare del problema della mobilità a un mese dalla rilevazione della rappresentatività dovrebbe suscitare l’indignazione della categoria. Mancano oltre otto mesi dalla prossima mobilità, che sarà regolata dagli attuali istituti contrattuali. Eventuali modifiche potrebbero essere recepite solo con il prossimo rinnovo del contratto, ma anche in quel caso, il nuovo CCNL e le modifiche sarebbero applicabili solo alla mobilità del 2026/2027, dato che non ci sono i tempi tecnici per una modifica prima dell’estate del 2025.
I dirigenti scolastici ritengono possibile che sindacati non rappresentativi che non avranno mai la possibilità di sedersi al tavolo negoziale per il rinnovo del Contratto nazionale 2022/2024, possano dare garanzie di incidere sulla questione? La risposta è ovviamente scontata.
Gli unici sindacati che possono incidere sono quelli che hanno la rappresentatività attuale.
Sono quelli che siedono al tavolo negoziale odierno che devono essere rafforzati nei numeri per avere la possibilità di incidere con la percentuale di rappresentatività senza dipendere da altri.
DIRIGENTISCUOLA ha chiara la risoluzione della mobilità, ma ha bisogno dei numeri e i numeri dipendono dalle scelte della categoria.
Alla domanda frequente dei soci – Cosa nel frattempo possiamo fare per migliorare la situazione? -pensiamo di aver dato esauriente spiegazione e soluzione.