In attesa del riconoscimento formale, DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf. ha comunque e costantemente deplorato il comportamento tenuto dall’UCB (Ufficio Centrale di Bilancio) presso il MIUR, che con protervia ha privato la categoria delle legittime risorse economiche spettanti, bloccando i CIR di tutte le regioni, danneggiando pesantemente la categoria, costretta a subire, inopinatamente, da un lato, il blocco del contratto da ben sei anni con un potere d’acquisto dei salari al minimo storico e, dall’altro, le cervellotiche interpretazioni dell’UCB.
Poiché siffatta situazione – è opportuno sottolinearlo – si trascina da qualche anno, appare lecito chiedersi:
- che cosa è successo dal luglio 2015 per aver svegliato alcune coscienze sopite?
- perché questa presa di coscienza è intervenuta solo ora?
- se per chiarire la strumentale interpretazione dell’UCB occorreva una semplice conferenza di servizio, perché è stata convocata dopo anni e solo il 4 agosto 2016?
- perché, invece di menar il can per l’aia e, allorquando la categoria ha iniziato a reagire, i complici hanno fatto solo ammuina invitando ultimamente la categoria a inviare una nota di diffida all’USR per bloccare la inesistente decorrenza dei termini?
- perchè non hanno chiesto da subito la convocazione della conferenza di servizio per dirimere le cervellotiche e strumentali interpretazioni dell’UCB esclusivamente finalizzate a ritardare per anni il pagamento di quanto dovuto?
- chi o cosa ha “folgorato sulla via di Damasco” i soggetti che, a vario titolo, avrebbero dovuto controllare e agire sui processi in atto al fine di tutelare i Dirigenti Scolastici?
…. gli interrogativi e i dubbi nascono spontanei!!
Invero, la “folgorazione” ha dell’inverosimile se si considera che a Roma alcuni “attori” fanno finta di protestare mentre in periferia presso gli uffici regionali hanno tranquillamente sottoscritto i CC.II.RR. E ora si grida allo scandalo, si chiede di annullarli e/o di rivedere quegli stessi CC.II.RR. che hanno sottoscritto.
Ancora più squallido il comportamento di chi, nel tentativo di dimostrare alla categoria che non c’era alcuna complicità e connivenza, recentemente ha “concordato” con i DD.GG. degli UU.SS.RR. gli atti unilaterali rifiutandosi strategicamente di firmare i CC.II.RR. Di fronte ad un atto unilaterale di norma le OO.SS. gridano allo scandalo, fanno barricate, ecc…
Che vergogna! Una commedia architettata ad arte per non pagare agli aventi diritto i compensi previsti.
Al pari di alcune stragi di Stato, questi e numerosi altri interrogativi resteranno ancora una volta senza i ben noti colpevoli che saranno condannati a pagare i danni che hanno causato alla categoria! Pochi sono stati, infatti, i dirigenti scolastici di tutta Italia che hanno presentato il conto a quanti hanno fatto finta di operare, con la conseguenza che a tutt’oggi migliaia di colleghi percepiscono vergognosamente una retribuzione appena superiore a quella percepita da docenti, dopo che è stata scippata anche la R.I.A.!
Nel merito, questa sciagurata situazione si è verificata allorquando si è approdati al FUN, cui è seguita la determinazione che le risorse dovessero essere costituite sui posti in organico anziché sulle “teste”, con buona pace di chi avrebbe dovuto innalzare muri insormontabili per contrastare questa deprecabile impostazione.
I rilievi operati dall’UCB sui CIR, postulando lo spostamento di parte dei fondi della retribuzione di parte variabile non assegnati alla retribuzione di risultato, rischiano di causare gravissime ripercussioni per le pensioni e per la buonuscita. Ci sono voluti anni per arrivare alla interpretazione autentica della norma….con una semlice conferenza di servizio!!
Le disgrazie che ci attanagliano quotidianamente discendono da una sciagurata incapacità della politica di governare il Paese: abdicando il proprio potere a favore dell’economia e conferendole pertanto egemonia, inducendo la politica a effettuare scelte irrazionali ed inique.
Tale ultima riflessione ha radici profonde per quanto attiene anche le vicende del FUN dei Dirigenti Scolastici che si vedono doppiamente espropriati: sia del diritto di ricevere la giusta retribuzione sia delle competenze relative alle reggenze. È assolutamente singolare la vicenda che vede dirigenti dello Stato prestare la delicata funzione di reggenza per istituzioni scolastiche sottodimensionate o, ancora peggio, privi di dirigente titolare, senza ricevere neanche il micragnoso compenso dovuto dopo anni di attesa.
Ed allora, è ancora lecito chiedersi :
- perché le reggenze devono essere pagate dai fondi del FUN? Chi lo ha deciso? Chi ha accettato e firmato “accordi” così scellerati ai danni della categoria?
- Perché non si coprono tutti i posti vacanti di dirigente scolastico procedendo senza indugio all’emissione del bando di concorso?
- Perché nessuno si è opposto all’istituzione dello scelerato istituto delle scuole sottodimensionate che hanno aumentato in modo esponenziale il numero delle reggenze che, nel prossimo imminente anno scolastico saranno più di 2.000?
- E’ noto al Ministro e al Governo che la copertura di tali posti determinerebbe, a cascata, un’osmosi salutare liberando altri posti per i docenti, dando un’altra spallata alla disoccupazione intellettuale?
Ora che è rappresentativa DIRIGENTISCUOLA-Di.S.Conf. porterà al tavolo ministeriale, in sede di informativa sul FUN, un ulteriore contributo alla discussione circa la procedura da seguire per la retribuzione delle reggenze, dettate dalla Circolare n. 12 del MEF del 15 aprile 2011 – pag. 6, di applicazione della scellerata norma introdotta dall’art. 9/bis del D.L. 78/2010 .
Detta Circolare così recita: “…. A decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 (poi prorogato da tutte le finanziarie successive), l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del D.L.vo165/2001, non può superare il corrispondente importo dell’anno 2010 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. ….Con riferimento alla dirigenza, la riduzione va effettuata sul fondo al netto delle somme eventualmente da destinarsi alla remunerazione degli incarichi di reggenza degli uffici temporaneamente privi di titolare”.
Dall’interpretazione letterale del testo, si evince che il costo delle reggenze NON deve gravare sul fondo per la retribuzione di posizione e di risultato, mentre i criteri di assegnazione delle risorse del FUN agli UU.SS.RR. non sono differenziati per le incidenze reali delle reggenze che, come è facilmente intuibile, differiscono pesantemente tra regioni e regioni con pesanti ricadute sulle retribuzioni dei dirigenti.
A fronte di tale stato di cose, DIRIGENTISCUOLA intende portare una ventata di aria fresca e pulita in ambienti asfittici; essa intende altresì rassicurare la categoria che l’azione sarà improntata alla lealtà verso tutti gli attori, senza sconti per nessuno, riconoscendo la legittima sovranità all’unica categoria che essa rappresenta: quella dei tanto reiteratamente bistrattati dirigenti scolastici, sovente per loro stessa inconsapevolezza!
“Eppur si muove” abbiamo scritto qualche mese fa. Ora aggiungiamo che la categoria “s’è desta” e non si fa più prendere in giro perchè DIRIGENTISCUOLA da anni sta scoprendo gli altarini, sta aprendo gli armadi facendo cascare gli scheletri accumulati negli anni quando i dirigenti erano in tutt’altre faccende affacendati, pensavano solo a far funzionare comunque le scuole senza trovare il tempo per prendere contezza della grave situazione: di norma le retribuzioni aumentano o, in fase di crisi restano bloccate. La regola non vale per i dirigenti scolastici. Le loro retribuzioni negli ultimi anni sono notevolmente diminuite anche di oltre 500 euro al mese …senza contare la diminuzione del potere d’acquisto. Ci sono dirigenti che negli ultimi anni hanno percepito poco più o poco meno di 2.300,00 euro al mese! Gli altri dirigenti di pari fascia percepiscono più del doppio con meno della metà di responsabilità, competenze e orari di lavoro. Di certo la retrocessione non è un castigo di Dio. Ci sono dei responsabili che hanno nome e cognome che non possono continuare a rappresentare la categoria. Vanno mandati a casa se non in galera!
Al motto “trovate un’ora al giorno per voi”, lanciato da DIRIGENTISCUOLA, la categoria sta aprendo gli occhi individuando i colpevoli che ora fanno finta di gridare allo scandalo e propongono diffide come se i responsabili fossero altri. Vi è poi chi, abituato a prendere in giro la categoria e i suoi soci presenta perfino un ricorso al TAR sul FUN diffondendo la notizia della presentazione non quella del rigetto! Come avrebbero reagito coloro che, dall’esito del ricorso si aspettavano il riconoscimento delle retribuzioni non percepite, nell’apprendere che il ricorso era stata presentato per mancata informativa sindacale, peraltro non vera! Prima dei soci avrebbero (forse!) reagito i responsabili regionali che hanno enfatizzato la presentazione del ricorso del quale ovviamente non conoscevano il contenuto: si sarebbero ben guardati dal dire bugie… dalle gambe corte! Se si fosse trattato di un ricorso per il FUN, ossia per far ordinare dal Giudice la corresponsione del dovuto, si sarebbe dovuto presentare al Giudice del lavoro non al TAR!!
La ricreazione, se non è ancora finita, sta per finire, la categoria non è più disposta a farsi prendere in giro: al danno anche la beffa! La categoria sta prendendo coscienza agendo di conseguenza.