Per corrispondere alla richiesta di chiarificazioni da parte di soci e di colleghi, susseguente al nostro primo comunicato, la lettera figurante nella nota n. 5662 del 02.04.2019, emanata dalla competente Direzione generale del MIUR, non lascia adito al minimo dubbio, laddove è scritto che la partecipazione alla procedura di valutazione della dirigenza scolastica per l’anno 2018-2019 è da intendersi non prescrittiva.
Il che, per chi non voglia corrisponderla, esclude l’espressione della valutazione di prima istanza da parte dei nuclei nonché l’adozione di qualsiasi provvedimento di valutazione finale da parte dei dirigenti degli uffici scolastici regionali.
Pertanto, chi non intenderà gravarsi di un’inutile molestia burocratica – ci si augura tutta la categoria – del tutto inconferente e gratuitamente vessatoria, priva di qualsivoglia effetto che non sia quello di fungere da cavia per legittimare ruoli e funzioni altrui, non dovrà più temere di essere schedato e/o di subire eventuali ritorsioni.
Sicché nulla deve compilare e nulla deve comunicare all’USR di riferimento.
Ci sono voluti due anni di disobbedienza civile per costringere, seppure a malincuore, l’Amministrazione a prendere atto che la valutazione non ha ragion d’essere in assenza della corresponsione della prevista retribuzione di risultato. Nonostante tutto la Dr.ssa Palermo si ostina ancora a scrivere che a causa delle troppe reggenze, dell’aggravio di lavoro e responsabilità dei dirigenti e in attesa che venga rafforzato il contingente ispettivo (…) si è ritenuto opportuno rendere non prescrittiva la partecipazione alla valutazione da parte dei dirigenti scolastici.
DIRIGENTISCUOLA ringrazia quel 33% di colleghi anche non soci che hanno avuto il coraggio di ribellarsi nonostante tutti i tentativi, più o meno velati, di ritorsioni e minacce che non avevano alcun fondamento o ragion d’essere.