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UN’INCOMPRENSIBILE DEROGA AL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2024-2025

UN’INCOMPRENSIBILE DEROGA AL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2024-2025

A immediato seguito del nostro comunicato del 28 dicembre, dopo aver letto in gazzetta ufficiale il testo del decreto legge n. 215/2023, recante Disposizioni in materia di termini normativi (c.d. mille proroghe), siamo ora in grado di dare un’interpretazione autentica del suo articolo 5 nel punto in cui ripristina, sia pure per un limitato numero di istituzioni scolastiche (185 sull’intero territorio nazionale), l’istituto della reggenza, che invece la legge 197/2022 e il conseguente decreto ministeriale attuativo 127/2023 avevano inteso cancellare in radice, con assegnazione a tutte le istituzioni scolastiche di un proprio dirigente e un proprio DSGA, facendo così venir meno le scuole sottodimensionate.
Francamente, ci sfugge la razionalità di questa improvvida decisione del legislatore dell’ultima ora; che si sarebbe potuta pure giustificare qualora queste sedi si fossero rese disponibili per riassorbire eventuali esuberi di dirigenti scolastici in alcune regioni – che però in concreto non sussistono, più che compensati dal superiore numero di pensionamenti per raggiunti limiti d’età – o per incrementare la mobilità interregionale per i colleghi esiliati oltre il Rubicone. Ma tutto ciò è escluso, poiché – testualmente – resta fermo il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, non vi è un incremento delle facoltà assunzionali e – sempre su queste 185 istituzioni scolastiche benignamente e ad tempus concesse – non sono possibili operazioni di mobilità e nomine in ruolo.
Sembra allora un contentino alle regioni e ai sindacati del comparto. Ma potrebbe anche essere un piccolo passo avanti: se è il prodromo di una auspicata sinergia tra i diversi soggetti istituzionali e loro concorde azione nel costruttivo coinvolgimento dell’opinione pubblica, onde – lo ribadiamo – premere all’unisono su Governo e Parlamento affinché dal primo settembre 2025 risulti realizzata una decisa riduzione degli attuali coefficienti 900/1000 alunni a non oltre i 600/700 e alla cui stregua ridisegnare un ragionevole dimensionamento scolastico.
È un piccolo investimento, attesi i costi alquanto contenuti, a fronte del grande beneficio di una migliore qualità del servizio. Ma non giova il persistente arroccamento su posizioni di assoluta intransigenza, quando non si voglia porre in essere una vera e propria – ma impropria – opposizione tutta politica.
Vogliamo augurarci di aver letto male. Chiediamo, quindi, all’on. Ministro di … smentirci, di precisare che le 185 avranno un loro dirigente e che saranno conteggiate per la mobilità.

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