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VALUTAZIONE PERFORMANCE DIRIGENTI SCOLASTICI – WEBINAR 10/01/2025

VALUTAZIONE PERFORMANCE DIRIGENTI SCOLASTICI – WEBINAR 10/01/2025

Dopo circa mezzo secolo, nonostante tutti i tentativi palesi e occulti e le strategie per affossare il sistema, fino al terrorismo psicologico, parte dal primo gennaio 2025 – salvo sorprese dell’ultima ora – il sistema di valutazione della performance dei dirigenti scolastici.

All’indomani della chiusura del CONFRONTO, osteggiato fino all’ultimo momento, abbiamo redatto un corposo documento tecnico e storico, con relativa tavola sinottica, per smascherare i veri nemici della dirigenza scolastica. Non è un documento di facile lettura soprattutto per chi non conosce la memoria storica e, di conseguenza, non ha i pre-requisiti necessari per comprendere la portata storica di questa lunga ed estenuante battaglia che porterà alla definitiva perequazione della retribuzione dei dirigenti scolastici a quella dei dirigenti di pari fascia.

Rinviando alla lettura/studio del documento anticipiamo i veri motivi che hanno indotto le OO.SS. a bloccare per circa un quarto di secolo, complice l’Amministrazione, l’applicazione di una legge arrivando perfino al terrorismo psicologico per mascherare i veri motivi dell’ostinata opposizione:

  • non riconoscere ai dirigenti scolastici la retribuzione di risultato per timore della reazione dei docenti a causa del retaggio storico del confronto delle retribuzioni in verticale, riservato SOLO al mondo della scuola. In tutte le altre amministrazioni i confronti si fanno in orizzontale: dirigenti con dirigenti, quadri con i quadri, funzionari con funzionari, ecc…
  • evitare, di conseguenza, la valutazione del restante personale da parte del “datore di lavoro”.

 

Il problema non è  se – la valutazione è prevista dalla legge  –  ma come.

Chi avrà la pazienza e la volontà di documentarsi si renderà conto che la valutazione dei dirigenti scolastici non comporterà alcun rischio… dopo che tutti i caravanserragli dei famosi “portfolio” sperimentali sono stati cestinati grazie alla massiccia adesione/reazione della categoria alla disobbedienza civile proclamata da DIRIGENTISCUOLA nel lontano 2017.

La disobbedienza civile – scriveva Gandhi – è la violazione deliberata, non indiscriminata, della legge in nome di uno scopo sociale vitale. Diventa non solo giustificabile ma anche necessaria quando sia in gioco un diritto umano fondamentale e quando i canali legali sono inadeguati per la sua garanzia”.

Nel paradossale caso che ci occupa, la categoria non ha disobbedito ad una legge ma ha dovuto lottare per farla applicare, affossando i famosi sperimentali caravanserragli ovvero autentiche molestie burocratiche.

Per tutte ricordiamo la  diffida dell’11/07/2020 all’allora Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, Dr.ssa Palumbo, che arrivò perfino a sottoscrivere “un accordo segreto” con le OO.SS. per sganciare il procedimento di valutazione dei dirigenti scolastici dalla corresponsione della retribuzione di risultato (https://www.dirigentiscuola.org/valutazione-dirigenti-diffida-al-d-g-per-gli-ordinamenti-scolastici-per-condotta-andisindacale/)

Ad abundantiam e per fornire ogni utile e ulteriore  chiarimento abbiamo previsto un webinar per le ore 10:30 del 10/01/2025. Basta collegarsi al seguente link: https://meet.google.com/xpo-xpkq-udk

“Avviato il sistema – conclude il Presidente Fratta –  non ci sono più ostacoli alla perequazione della retribuzione di risultato. Spetta  all’On.  Ministro Valditara reperire la somma necessaria per porre fine a questa incredibile situazione protrattasi da oltre vent’anni, onorando l’impegno assunto dal Governo”.

 

 

Tabella sinottica che riassume i principali punti del testo che riguarda il Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici

 

Sezione Descrizione
1. Finalità del Sistema di Valutazione Valutare la performance dei Dirigenti scolastici, garantendo oggettività e trasparenza, con focus su obiettivi chiari e misurabili, per migliorare la qualità del servizio scolastico e promuovere lo sviluppo professionale.

Il sistema di valutazione è flessibile e può essere modificato sulla base di monitoraggi e innovazioni normative.

2. Valutazione dei risultati I fondamenti legislativi sono rinvenibili nell’Art. 1, comma 93, legge 13 luglio 2015, n. 107 e nell’art. 25 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.

La valutazione riguarda la competenza in vari ambiti: gestionale, valorizzazione delle risorse umane, analisi e miglioramento della realtà scolastica, rapporti con la comunità. Viene svolta annualmente  e si conclude con l’adozione di una scheda di valutazione finalizzata alla determinazione della retribuzione di risultato.

Ambiti di valutazione – Competenze gestionali e organizzative (efficacia ed efficienza dell’azione dirigenziale)
– Competenze per lo sviluppo delle risorse umane
– Competenze per il miglioramento della realtà scolastica
– Competenze relazionali con la comunità scolastica, il territorio e le istituzioni
3. Procedimento di valutazione Si articola nelle seguenti fasi:
a) Individuazione degli obiettivi
b) Assegnazione degli obiettivi
c) Misurazione dei risultati
d) Eventuale contraddittorio.                                                                               Tutto avviene tramite piattaforma informatica dedicata integrata con altri sistemi.
a) Individuazione degli obiettivi Obiettivi individuati dai Capi Dipartimento, in armonia con le priorità ministeriali e la normativa.

Gli obiettivi, distinti in obiettivi generali e obiettivi specifici, sono declinati in indicatori e target misurabili.

Entro luglio, viene emesso un Decreto interdipartimentale per definire obiettivi generali e specifici.

I Direttori USR integrano, gli obiettivi individuati con Decreto interdipartimentale, con un obiettivo specifico di rilevanza regionale, di peso pari a 10, eventualmente declinato per cicli d’istruzione.

b) Assegnazione degli obiettivi Gli obiettivi individuati con Decreto interdipartimentale, integrati dall’obiettivo individuato dal Direttore USR, sono assegnati annualmente, prima dell’avvio dell’anno scolastico, ai Dirigenti scolastici da parte dei Direttori USR
c) Misurazione e valutazione dei risultati Tutte le fasi si svolgono all’interno di una piattaforma informatica dedicata, collegata al sistema informativo del Ministero, integrato con altri sistemi.

I Dirigenti scolastici possono integrare le informazioni con evidenze aggiuntive sia per argomentare su eventuali aspetti ostativi al raggiungimento dei target previsti sia rappresentare evidenze positive inerenti al raggiungimento degli obiettivi assegnati

In caso di mancato raggiungimento dei target per cause non imputabili ai Dirigenti scolastici, i Direttori USR possono rivedere il punteggio assegnato.

Valutazione finale Il punteggio massimo è 100, suddiviso in:

Valutazione dei risultati in base al conseguimento degli obiettivi: max punti 80 – determinati dalla somma dei punteggi associati ad ogni indicatore;

Comportamenti professionali e organizzativi: max punti 20 – attribuiti dai Direttori USR, sulla base della rubrica di valutazione dei comportamenti professionali ed organizzativi;

Una valutazione inferiore a 30 è considerata negativa.

In caso di interruzione del servizio, la valutazione è proporzionale al periodo di incarico.

Gli incarichi di reggenza non sono soggetti al sistema di valutazione.

Punteggi finali – 80-100: Ottimo raggiungimento degli obiettivi
– 55-79: Buon raggiungimento degli obiettivi
– 31-54: Sufficiente raggiungimento degli obiettivi
– ≤30: Mancato raggiungimento degli obiettivi
Valutazione negativa Valutazione negativa se il punteggio finale è ≤30. Effetti legati all’art. 21 del D.Lgs. 165/2001. In caso di valutazione negativa, si attiva la fase di contraddittorio.
Contraddittorio In caso di disaccordo sul punteggio della scheda di valutazione finale notificata tramite la piattaforma, il Dirigente scolastico può chiedere il riesame della valutazione entro 10 giorni. Il contraddittorio si svolge entro 15 giorni e può portare a una conferma o modifica della valutazione. In caso di valutazione negativa, il contraddittorio è obbligatorio.
Organismo di garanzia Un organismo collegiale (composto da 1 Capo Dipartimento, 2 Direttori generali e 2 Dirigenti scolastici, uno per il primo ciclo e uno per il secondo ciclo, con almeno 10 anni di esperienza) interviene in caso di disaccordo dopo il contraddittorio. L’Organismo garantisce la corretta applicazione del sistema di valutazione, ha accesso agli atti e può segnalare irregolarità.

Il parere dell’Organismo è obbligatorio ma non vincolante.

Procedura di conciliazione Se il disaccordo persiste dopo il contraddittorio, il Dirigente può avviare una procedura di conciliazione entro 30 giorni (60 giorni in caso di valutazione negativa). L’Organismo esprime un parere non vincolante che può proporre modifiche o confermare la valutazione.
Soggetti coinvolti nella valutazione – Capi Dipartimento: definiscono gli obiettivi a livello nazionale (entro

luglio dell’anno scolastico precedente a quello di riferimento).
Direttori USR: assegnano obiettivi (entro agosto dell’anno scolastico precedente a quello di riferimento), raccolgono i risultati e assegnano punteggio (entro dicembre dell’anno scolastico successivo a quello di riferimento).
Dirigenti amministrativi/tecnici: Supportano l’attività istruttoria

Dirigenti scolastici: possono integrare i dati con evidenze proprie, se necessario.

Retribuzione di risultato La retribuzione di risultato è determinata annualmente, in relazione ai risultati conseguiti, ed è corrisposta in unica soluzione, dopo la certificazione delle risorse e la contrattazione collettiva.
Dirigenti scolastici in particolari posizioni di stato Dirigenti scolastici in particolari posizioni di stato (es. comando, utilizzazione presso amministrazioni centrali o periferiche, altri enti pubblici) Se operano in un ente di un altro comparto, si applica il sistema di valutazione della performance previsto dal CCNL di riferimento. Se invece sono in servizio in altre pubbliche amministrazioni, la valutazione è effettuata dal responsabile della struttura dove lavorano.

In via residuale, per i dirigenti scolastici in particolare posizione di stato ove non sia possibile individuare il responsabile della struttura ovvero il superiore gerarchico a cui porre in capo la valutazione dei risultati, viene prevista un’indennità sostitutiva di risultato definita secondo criteri stabiliti in sede di contrattazione integrativa nazionale

Fase transitoria Per la valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici riferita all’anno scolastico 2024/25, tenuto conto che il Sistema viene adottato in corso d’anno e per favorire una sua graduale introduzione, nel decreto interdipartimentale verranno definiti in maniera ridotta obiettivi, indicatori e target. Gli obiettivi saranno assegnati entro gennaio 2025 e il punteggio finale sarà attribuito entro la fine dell’anno scolastico 2024/2025.

 

 
 

Valutazione del Dirigente scolastico

Anno scolastico: 20XX-XX
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE XXX
Istituzione scolastica:(inserire nome)
Dirigente scolastico: (inserire nome)
Sez. 1 Misurazione e Valutazione dei risultati in base al conseguimento degli obiettivi
 

 

Obiettivi Generali

 

 

Obiettivi specifici

 

 

Peso obiettivi

 

 

Indicatori

            Punteggio (peso obiettivo*peso

indicatore*Criteri determinazione punteggio)

 

 

 

 

 

Obiettivo generale 1

 

 

 

 

Obiettivo specifico 1

 

 

Indicatore 1

Indicatore 2
 

Indicatore …

Obiettivo specifico 2
Obiettivo specifico
Obiettivo generale 2 Obiettivo specifico 1
Obiettivo generale …. Obiettivo specifico ,,,
Obiettivo regionale condiviso con i Capi Dipartimento 10
 

Totale

 

80

TOTALE PUNTEGGIO OTTENUTO PER I RISULTATI RAGGIUNTI SEZ.1 (max punti 80)
Sez. 2 – Eventuali evidenze a supporto del Direttore generale

 

………………..
………………..
……………….
Sez. 3 Comportamenti professionali e organizzativi
Criteri per l’individuazione dei punteggi Punteggio
1. Orientamento al risultato e organizzazione (max 5)
2. Problem solving e innovazione (max 5)
3. Capacità di gestire le relazioni interne ed esterne (max 5)
4. Integrazione con la comunità scolastica, sociale e il territorio (max 5)
TOTALE PUNTEGGIO SEZ. 3 (max punti 20)
TOTALE PUNTEGGIO COMPLESSIVO (max punti 100)

 

Valutazione espressa dal Direttore USR

  • Pianificazione azioni/ Utilizzo risorse strumentali e finanziarie
  • Soluzioni efficaci/ Formazione propria e del personale
  • Gestione delle relazioni interne ed esterne /Valorizzazione delle professionalità interne all’istituto
  • Forme di collaborazione con enti territoriali/ partecipazione attività e progetti

 

ottimo raggiungimento degli obiettivi
buon raggiungimento degli obiettivi
sufficiente raggiungimento degli obiettivi
mancato raggiungimento degli obiettivi

DOCUMENTO TECNICO E STORICO 

 

I veri nemici dei dirigenti scolastici

 

Come abbiamo avuto modo di leggere nei giorni scorsi, subito dopo la chiusura del confronto nei comunicati pubblicati nei rispettivi siti, ri-editando immarcescibili slogan nutriti da logore parole d’ordine e intorbidando – vuoi per ignoranza, se non in aperta malafede – gli, evidentemente, insopportabili vincoli imposti da norme di legge imperative, le maggiori sigle sindacali che rappresentano – in un connubio innaturale – sia i lavoratori della scuola che la loro controparte datoriale, hanno sparato a palle incatenate contro il Sistema di valutazione dei risultati della dirigenza scolastica al termine dell’incontro del 19/12/2024 di chiusura del Confronto sul tema.

Hanno chiesto – radicalmente – addirittura il ritiro o, comunque, provando ad annacquarlo come un primo approccio che l’Amministrazione avrebbe assunto – a loro dire obtorto collo – solo in risposta alle esigenze evidenziate dalla Funzione pubblica per la retribuzione di risultato, ma certamente da modificare a seguito di monitoraggio, onde emendarlo da una lunga lista di pseudo-criticità, rassegnate con apparente rigore logico, fino al totale dissenso perché parte di un più ampio disegno di revisione delle prerogative degli organi collegiali e finalizzato ad esercitare un controllo diretto sull’attività dei dirigenti scolastici e delle scuole, con il progressivo smantellamento dell’autonomia scolastica tutelata dalla Costituzione. Insomma: oves boves et universa pecora.

Con l’unica eccezione intendendosi riferita a DIRIGENTISCUOLA, si fanno forti del “lavoro di limatura e di proposta sostenuto dalle organizzazioni sindacali”, inclusa quella autonominatasi maggiormente rappresentativa della dirigenza scolastica, che in verità non si è risparmiata in sottili distinguo, sino alla tanto meticolosa quanto sterile analisi linguistica degli enunciati componenti la Bozza ministeriale oggetto del Confronto. Ma ciò nonostante permanendo le “profonde criticità” del Sistema.

Rinviamo i colleghi che ne hanno tempo e voglia alla lettura del comunicato che abbiamo pubblicato il 19/12/2024 subito dopo la chiusura del confronto sulla valutazione, con l’allegata analitica memoria a fare parte integrante del verbale che ha concluso il Confronto, affinché verifichino se la nostra è stata una “entusiastica” adesione all’impianto presentato, nel significato – che si legge nello Zingarelli – di acritico “intenso sentimento di ammirazione, gioia ed esaltazione”; o non, piuttosto, una positiva presa d’atto di aver l’Amministrazione legittimamente, e doverosamente, corrisposto alla volontà del Legislatore – più che della Funzione pubblica, parimenti adeguatavisi – che ha finalmente deciso di relegare nei contenitori della spazzatura tutti quei caravanserragli, molesti e proliferanti mostri documentali confusamente accavallatisi lungo un quarto di secolo e tutti puntualmente colati a picco perché costruiti – non importa se inconsapevolmente o con piena lucidità d’intenti comuni ad entrambe le parti, Amministrazione e Sindacati – per farli fallire; fino all’ultimo partorito dalla direttiva ministeriale n. 36 del 18 agosto 2016, anch’esso eternamente sperimentale e a libera adesione – accanitamente e con successo contrastato solo da DIRIGENTISCUOLA (disobbedienza civile) – che, come i precedenti, aveva ascritto alla valutazione l’esclusivo compito di “promuovere e affinare lo sviluppo professionale del dirigente scolastico”, eliminando ogni intento classificatorio in quanto meramente “descrittiva”, senza dar luogo all’attribuzione di alcun punteggio, e “disconnessa dalla retribuzione di risultato”. Nella sostanza, una dirigenza ontologicamente non valutabile bensì solo assistibile quale creatura perennemente minorenne, da accompagnare – e proteggere – mano nella mano.

Sarebbe bello ma impossibile un loro atto di sincerità, che squarci il velo dell’ipocrisia: sia di chi è aduso, da sempre e per principio, a dire no a tutto e tirandosi fuori con il pregio dell’indignazione; sia di chi assume posizioni fintamente dialoganti, e più proficue per un sabotaggio dall’interno.

Bello ma impossibile, perché dovrebbero dichiarare coram populo che la valutazione della dirigenza scolastica non s’ha da fare. Punto! Beninteso, una valutazione propriamente – normativamente – dirigenziale e non l’ennesima replica delle sue implausibili, e tutte defunte, edulcorazioni che ne hanno mutato il codice genetico e che si vorrebbe resuscitare.

Le ragioni per cui la valutazione – seria, per una dirigenza veranon s’ha da fare sono, fondamentalmente, due:

  • nel momento in cui l’unica dirigenza pubblica non valutata – quella scolastica – lo sarà, potrà e dovrà ex lege valutare il dipendente personale: i docenti, finora protetti dal dogma della mitica impenetrabile libertà d’insegnamento, e il personale ATA, che di riflesso sembra goderne le guarentigie e anch’esso – come i primi – protetto da una dimensione prettamente impiegatizia, fintamente omogenea e fungibile, quindi non particolarmente disagevole da rappresentare;
  • una volta che la dirigenza scolastica sia valutata, alla stregua della valutazione cui sono già e da sempre sottoposti tutti gli altri dirigenti pubblici, non vi sarebbero più alibi ostativi per pretendere la perequazione economica piena con l’ultima voce retributiva: quella – per l’appunto – di risultato, tuttora distante circa 23.000 euro annui lordo dipendente da quanto percepita dai parigrado dirigenti amministrativi e tecnici del medesimo Datore di lavoro se valutati eccellenti, mentre per il livello medio di valutazione la differenza si attesta attorno ai 17.000 euro. Lo si può leggere nel provvedimento dirigenziale n. 2364 del 17.11.2022, peraltro riferito alle relative retribuzioni dell’anno 2020, le ultime pubblicate sul sito istituzionale del MIM.

 

E sarebbe davvero dura giustificare ai soci di maggioranza (docenti e ATA),  dopo aver ingoiato l’avvenuta equiparazione della retribuzione di posizione fissa (con il CCNL di area 2016-2018) e la quasi pienamente realizzata perequazione di parte variabile (con l’ultimo CCNI), l’ulteriore, cospicua, dilatazione delle differenze retributive all’interno di uno stesso comparto che – anomalia tutta italica – tiene insieme docenti, funzionari e assistenti amministrativi, collaboratori scolastici e figure affini esecutive, per non dire dei dirigenti scolastici quivi surrettiziamente astretti perché esercitanti in forma differenziata l’unicità della funzione docente, secondo una strampalata formula circolante negli anni Ottanta del secolo scorso, e di tanto in tanto riemergente, ed ora inclusi nella fantasiosa “Comunità educante e democratica”, alla quale dovrebbero – in definitiva – rispondere in altrettanta assoluta autoreferenzialità. Sicché, sempre in questo singolare nostro Paese, è normale – ma solo per la scuola! – fare i confronti in verticale e stracciarsi le vesti per le intollerabili sperequazioni in soggetti appartenenti alla stessa famiglia, soprattutto, caso strano ma non tanto, nell’imminenza dei rinnovi contrattuali.

Rimettiamo al giudizio dei colleghi se si è in presenza delle dieci piaghe d’Egitto in procinto di abbattersi sulle loro fragili teste, oppure se trattasi di uno strumento per assicurare trasparenza ed efficienza all’esercizio della funzione dirigenziale scolastica, contestualmente promuovendosi il miglioramento professionale continuo e una gestione più efficace delle risorse, riconosciuta e premiata.

E se gli obiettivi e i comportamenti professionali – imposti e declinati dalla legge, giova ricordarlo – sono con chiarezza sotto il controllo del dirigente scolastico, che – quale figura eminentemente organizzatoria – deve combinare in modo efficace le risorse disponibili, in linea con le priorità politiche e le direttive dei vertici amministrativi (articoli 4, 14, 17 e 25 del D. Lgs. 165/2001).

E se infine – anche questo giova ricordarlo – concordano sul fatto che, quand’anche queste competenze, frutto di un sapiente congiunto esercizio di management e di leadership, non fossero oggetto di una valutazione dirigenziale, resterebbero pur sempre giuridicamente esigibili in termini di responsabilità disciplinare e di responsabilità amministrativa.

A differenza di chi ne mostra disprezzo, sull’intelligenza dei colleghi DIRIGENTISCUOLA ripone piena fiducia.

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