Dopo mesi di lavoro per analizzare i questionari pervenuti, pari al 10% della categoria – un campione molto rappresentativo – , DIRIGENTISCUOLA, che ha commissionato la ricerca sul burn out, è in grado di presentare i risultati molto preoccupanti che richiedono interventi immediati.
Un vivo ringraziamento ai 728 DIRIGENTI, molti non soci, che hanno partecipato e, soprattutto, agli esperti che hanno curato la ricerca e tabulato i dati: le Dr.sse Rossana Gabrieli (criminologa, psicologa iscritta all’Ordine Psicologi del Lazio, con specializzazione in psicodiagnosi clinica e forense; specializzazione in Terapia a Seduta Singola, autrice di indagini su riviste scientifiche specializzate, con esperienza come Lettrice governativa presso BEIJING FOREIGN STUDIES UNIVERSITY – REPUBBLICA POPOLARE CINESE con incarichi extra accademici presso l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino) e Rita Guadagni membro della Segreteria Nazionale, coordinatrice del progetto e della tabulazione dei dati.
Comunichiamo, di seguito, gli step della divulgazione dei risultati:
1°step: Presentazione ai partecipanti prevista per giovedì p.v., alle ore 17.00, con invio del link agli indirizzi mail di coloro che avevano comunicato la pre-adesione al progetto.
2° step: Divulgazione alla stampa e ai media.
3° step: Presentazione all’intera categoria in data e modalità da definire.
I risultati della ricerca saranno pubblicati su una rivista scientifica.
Fratta: “Provvederò ad inviare i risultati all’On. Ministro Bianchi affinché si renda conto che gli allarmi e le denunce che gli ho rappresentato, invitandolo a ripristinare immediatamente i tavoli tecnici, avviati dalla Ministra Fedeli, avevano valide fondamenta. Purtroppo le disposizioni del Ministro sono state disattese dal Capo di Gabinetto con l’invenzione del tavolo politico della dirigenza scolastica esteso a sigle del comparto con l’evidente fine di farlo saltare. Una strategia di bassissimo profilo! Un’autentica provocazione che ha fatto traboccare il vaso e che ha indotto DIRIGENTISCUOLA a proclamare lo stato di agitazione, la manifestazione dell’8 luglio p.v. a Roma e il sit-in all’inizio dell’anno scolastico con contestuale disobbedienza civile e conseguente rifiuto delle molestie burocratiche. Basta!! Non abbiamo bisogno di un tavolo politico perditempo per individuare i problemi della categoria. Li conosciamo già, li abbiamo ampiamente documentati, presentati e ripresentati ai vari Ministri della legislatura. Evidentemente nel bel Paese bisogna adottare provvedimenti estremi per essere ascoltati. Basta con promesse, prese in giro, incontri inutili e inconcludenti giri di tavolo o di valzer aventi un solo obiettivo: calmare gli animi esasperati e rinviare i problemi. Occorrono fatti e provvedimenti. Un’ amministrazione che firma un verbale di conciliazione impegnandosi a risolvere tutti i problemi rappresentati, che assume impegni e fa promesse, solo per rinviare i problemi ovvero per prendere in giro la categoria, non merita alcuna collaborazione e rispetto. Vogliono metterci alla prova? E noi accettiamo la sfida ora più che mai. I risultati della ricerca sono molto preoccupanti ed è dovere di una O.S. di categoria reagire”.