Dare a Cesare quello che è di Cesare è il minimo che dovrebbe fare un’ Amministrazione degna di tale nome.
Un’ Amministrazione che non corrisponde ai propri dipendenti, nella fattispecie, ai dirigenti scolastici, per anni, parte della retribuzione dovuta e che non prende alcun provvedimento nei confronti degli inadempienti, non è una buona Amministrazione.
La retribuzione dovuta va corrisposta dal primo mese di affidamento d’incarico e non anche dopo anni. Non corrispondere importi mensili che oscillano, di media, intorno ai 500/600 euro mensili, ovvero trattenendo circa il 20% della retribuzione dovuta è indecoroso oltre che vergognoso. Lo facesse un imprenditore o datore di lavoro privato griderebbero tutti allo scandalo!
Costringere dei dipendenti a dover ricorrere sempre al Giudice del lavoro per vedersi riconosciuto un proprio diritto, sapendo che la Giustizia è molto lenta e che, di conseguenza, i più sono costretti a subire anche per evitare ulteriori spese di giudizio oltre al contributo unificato – altra vergogna – , senza doverne dar conto a nessuno, non è degno di un Paese civile.
Questa consolidata malsana abitudine è uno dei tanti cancri che infestano la pubblica amministrazione. Va sradicato alla radice.
DIRIGENTISCUOLA ha già inoltrato diffide anche alla stessa Ministra che non si è degnata degnata di alcuna risposta. Solo il D.G. della Lombardia ha provveduto a liquidare il dovuto almeno come acconto.
DIRIGENTISCUOLA con la nota allegata, oltre a denunciare le responsabilità dell’Amministrazione, chiede anche un incontro per avere informative al riguardo.