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RINUNCE DEI NEODIRIGENTI ALL’INCARICO: CONSEGUENZE DI UN ERRORE ANNUNCIATO

RINUNCE DEI NEODIRIGENTI ALL’INCARICO: CONSEGUENZE DI UN ERRORE ANNUNCIATO

Apprendiamo, da un articolo apparso sul quotidiano Repubblica, della denuncia, fatta da sindacati ed ANP (quest’ultima, stranamente, non annoverata tra i primi, quasi si tratti di una species estranea al genus) in merito alla questione delle numerose rinunce all’incarico da parte dei neodirigenti che, entrati in ruolo lo scorso settembre, spesso in sedi molto lontane dalla loro regione di residenza, chiedono di tornare al ruolo di docenti pur di riavvicinarsi alle proprie famiglie.

Nell’articolo in discorso, si parla di fuga, di chi getta la spugna…espressioni, a nostro parere, improprie, noncuranti dell’innegabile sacrificio richiesto ai colleghi in questo duro anno di prova. Alla lontananza dai propri affetti, si aggiungono le forti iniquità retributive – ci limitiamo qui a menzionare la mancata corresponsione della retribuzione di posizione parte variabile e di quella di risultato, legate, in molte regioni, all’incapienza del FUN, giusto per non aprire gli apocalittici scenari legati al tema perequazione… – e, non ultimo, il lockdown che ha tenuto i più lontano da casa per mesi.

Coloro i quali, oggi, si affrettano ad evidenziare la necessità di modificare le norme contrattuali, nate ad hoc per concorsi regionali e forzatamente adattate ad un concorso nazionale, erano forse assenti quando DIRIGENTISCUOLA, illo tempore, avanzava pressanti sollecitazioni in tal senso in tutte le occasioni di incontro istituzionale? Giova, tra l’altro, ricordare che la modifica delle norme pattizie presuppone una disdetta, cosa che noi abbiamo tempestivamente provveduto a fare in data 8 agosto 2019. Ci chiediamo se le altre sigle rimedieranno a quest’imperdonabile dimenticanza, anche perchè errare humanum est, perseverare autem diabolicum…

Nel condividere appieno la denuncia fatta in merito alla problematica dei colleghi fuori regione, manifestiamo al contempo il nostro più vivo stupore per cotanto ardire da parte di chi, oggi, si mostra preoccupato per l’incresciosa situazione che si sarebbe potuta evitare mettendo semplicemente da parte un minimo d’orgoglio, accogliendo le proposte di DIRIGENTISCUOLA. Ci chiediamo, infatti, perchè tali proposte siano state ignorate in sede di confronto nazionale lo scorso 31 luglio: appoggiarle avrebbe permesso di evitare l’esodo massiccio che ha, poi, sortito i deleteri effetti di cui il sistema avverte ancor oggi gli strascichi.

Certo, l’Amministrazione, è d’obbligo specificarlo, ha agito con scarsa ponderazione, ma ancor più deprecabile è la posizione di chi si è reso responsabile di una silente complicità nell’avallare tali scelte.

Quelle stesse scelte che, invece, oggi non si esita, sfacciatamente, a rinnegare, dopo esser stati costretti a prender coscienza di quanto antigiuridiche fossero le reiterate promesse (illusioni?) di una mobilità straordinaria!

Cui prodest scelus, is fecit!

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