Abbiamo già avuto modo di esprimere più volte la nostra indignazione per la vergognosa richiesta, avanzata da alcune sigle confederate, di rinviare di un anno la rilevazione della rappresentatività, che poi in realtà saranno tre, già prevista, ex lege, per il 31 dicembre p.v. Dopo aver inserito un articolo ad hoc nella legge di bilancio 2021 – articolo poi stralciato per l’inappropriatezza del contesto normativo in cui era stato inserito – la previsione è stata codificata nell’art. 15 del D.L. 157/2020, meglio conosciuto come Ristori quater, attualmente in sede di conversione.
DIRIGENTISCUOLA ha inviato l’allegata missiva al Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, denunciando l’inopportunità di tale manovra alla luce di una serie di riflessioni. È da considerare, in primis, l’uso ed abuso che il Governo ha fatto, in questa circostanza come in altre, dello strumento del decreto-legge, atto il cui utilizzo la nostra Costituzione subordina alla sussistenza di casi straordinari di necessità ed urgenza, che, francamente, non rinveniamo nella situazione in esame. Nemmeno l’emergenza epidemiologica è tale da incidere in maniera così pesante sulla fattispecie ed asserire il contrario è semplicemente pretestuoso: tanto le presunte difficoltà di fare proselitismo sindacale, quanto lo svolgimento delle elezioni delle RSU, previste per la prossima primavera, sono agevolmente superabili attraverso la gestione in modalità a distanza, ormai adottata nell’ambito dei rapporti sociali ad ogni livello.
Eppure, strumentalizzando lo sciopero come arma di ricatto nei confronti dell’Esecutivo, le sigle confederate hanno ottenuto l’appoggio del Ministro per la Pubblica Amministrazione che, noncurante del fatto che tali richieste non rappresentassero unitariamente il panorama sindacale, ha ritenuto opportuno dare la propria inerte condiscendenza. Peccato, poi, che il minacciato sciopero sia stato ugualmente confermato nonostante l’indignazione e la reazione della Ministra Dadone. Peraltro lo sciopero riguarda soprattutto protocolli che le stesse confederazioni hanno sottoscritto! Lo sciopero avrebbe dovuto proclamarlo la Codirp che quei protocolli non ha sottoscritto; cosa che non ha fatto per senso di responsabilità vista la particolarità del momento.
L’indignazione aumenta anche a causa della politica dei due persi e delle due misure, ovvero del cosiddetto DISALLINEAMENTO previsto dallo stesso Governo per le elezioni del CSPI. Questa ulteriore vergogna sarà oggetto di apposito comunicato.
“Asseriva Bettino Craxi – conclude il Presidente Fratta – che solo gli imbecilli quando si accorgono di aver sbagliato non cambiano idea e non tornano sui loro passi. Tornerà sui suoi passi la ministra Dadone e, con lei, il Presidente Conte? Di certo hanno contezza di avere abboccato all’amo delle confederazioni richiedenti. Fanno ancora in tempo a correre al riparo e a ripristinare il rispetto della Costituzione e delle norme che hanno calpestato chiedendo scusa al Popolo sovrano. Contrariamente Dio salvi la Nazione e la Costituzione! I Dirigenti scolastici, i più danneggiati dall’inciucio, prima o poi si interesseranno dei loro problemi e reagiranno. E’ solo questione di tempo!”